Abbiamo
partecipato allo sciopero per segnalare la situazione di degrado in
cui versa la Scuola pubblica.
A
dispetto delle tante belle parole declamate dai vari governi che si
sono succeduti ormai da un ventennio a questa parte, la Scuola
pubblica è stata considerata un serbatoio da cui attingere per
aggiustare il bilancio dello stato.
Ciò
ha portato a creare tante situazioni di dissesto strutturale (oltre
il 70% degli edifici scolastici non sono a norma né sicuri) e
all’ impoverimento della offerta formativa per gli/le studenti a
causa della mancanza delle risorse finanziarie.
Inoltre,
sfruttando cinicamente una martellante campagna di denigrazione del
lavoro e dell’impegno degli insegnanti, sono stati bloccati sia il
contratto sia l’avanzamento economico degli stessi, riducendo in
maniera insopportabile il potere d’acquisto del loro stipendio.
Lo
sciopero ha avuto come unica motivazione le problematiche della
Scuola e principalmente la proposta di legge chiamata “La Buona
Scuola”. Al riguardo la quasi totalità degli insegnanti è
totalmente in disaccordo su alcuni punti.
Con
questa giornata di agitazione abbiamo voluto segnalare questo
disagio, ma anche la volontà degli insegnanti di cercare un
confronto con il governo, affinché si possa fare chiarezza sui punti
controversi della proposta, superare i punti inaccettabili e
migliorare, con il contributo e la riflessione di tutti l’impianto
complessivo della proposta, in linea con quanto detto dal presidente
Napolitano a commento dello sciopero: si discutano sia le decisioni
già prese sia quelle da prendere.
Prof.
Vito Salatino (RSU CGIL)