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mercoledì 15 maggio 2013

CHIUDE IL CENTRO DI SALUTE MENTALE, UN'ALTRA TEGOLA.

MASSAFRA PERDE UN PEZZO, SI RIBELLA IL SINDACO DI MOTTOLA.


Esprimo la più sincera solidarietà a tutti gli operatori socio sanitari del Centro di salute mentale di Massafra che per trent'anni hanno reso un efficiente servizio alle cittadinanze ioniche e che oggi vedono frustrate le loro aspettative di continuazione del servizio a fronte della decisione della direzione generale della ASL di Taranto di sopprimerla assorbendola nella struttura di Castellaneta”.

A parlare è il sindaco di Mottola, Luigi Pinto, che interviene per stigmatizzare l'ennesima decisione della Asl in tema di tagli alla sanità territoriale.
Lungi da me – continua Pinto – affrontare la questione dal punto di vista campanilistico e della difesa del territorio, pratica purtroppo abusata da alcuni gruppi dirigenti istituzionali di alcuni paesi vicini, ma in verità non riesco a comprendere la ragione di tale intervento anche se inserito nel contesto di riordino della spesa ospedaliera con l'attivazione delle strutture semplici ospedaliere e territoriali.
Dalla lettura degli atti deliberativi non riesco a far luce sul buio dei miei dubbi. Ancor oggi mi domando, e rimando ad altri lo stesso quesito, quali sono i criteri che inducono una competente direzione sanitaria così delicata che fino a ieri era giudicata come esempio di eccellenza e poi cancellata nell'arco di un pomeriggio? Il Csm di Massafra – sottolinea il primo cittadino – era l'unica struttura che lavorava con una copertura di servizio di ben 12 ore giornaliere e con la gestione di una “Casa della Salute”, ubicata presso il plesso ospedaliero di Massafra, dai più riconosciuta come esempio di novità nei metodi di convivenza con la gestione diretta del servizio mensa, stireria, ecc. . a ciò andava aggiunto il continuo monitoraggio degli effetti collaterali derivanti dagli usi di psicofarmaci. Sono convinto – conclude Pinto – che possano e debbano esserci margini per una revisione delle decisioni e di ciò mi rendo sin d'ora attivo e disponibile, in contiguità con i colleghi sindaci dei comuni confinanti interessati (Massafra, Palagiano), per esercitare in coro le giuste pressioni utili ad approfondire la questione ed a giungere a diversa soluzione”.

Fonte: CORRIERE DEL GIORNO