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lunedì 17 giugno 2013

LETTURA DANTESCA AL LICEO "A. EINSTEIN".


Nel mezzo del cammin di nostra vita

mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita. 

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!”


Queste famosissime terzine introducono “la Comedia di Dante Alleghieri di Fiorenza”, meglio nota con il titolo boccacciano “Divina Commedia”, forse il più grande fra i classici italiani, noto anche al di fuori della penisola. Famosi sono gli studi dei dantisti americani.

Quest'opera, tuttavia, come tutti i classici, rischia di essere ritenuta vecchia, inattuale, utile alla mera erudizione. Così non è, come hanno voluto dimostrare i ragazzi della 4a A e della 3a B del Liceo Scientifico A. Einstein di Mottola, guidati dalla loro docente di italiano e latino professoressa Filomena Eramo.
Dante Alighieri si smarrì nella “selva oscura” a causa della crisi morale che, travolgendo la società in cui viveva, finì col travolgere anche lui. Crisi morale che caratterizza anche la nostra società e che è alla base dell'attuale crisi economica. E' stato semplice, quindi, per gli studenti instaurare un confronto fra le due situazioni e produrre così un lavoro di approfondimento. Ma i nostri non hanno inteso fermarsi a questo e hanno realizzato una breve esegesi, senza grandi pretese, con l'intenzione di metterla in scena. E', così, nata “Per correre migliori acque”, lettura dantesca del Primo Canto dell'Inferno e del Primo del Purgatorio, rappresentata il 6 giugno 2013, nella Biblioteca “Nicoletta Laneve” del liceo. L'esegesi è stata seguita dalla recitazione del Primo Canto dell'Inferno da parte delle tre alunne, Marika de Carlo, Natasha Caragnano e Maria Vittoria Romanelli, che l'11 maggio 2013 avevano partecipato alla tenzone dantesca a Nocera Inferiore.

Ad alcuni la rappresentazione potrebbe essere apparsa eccessivamente impostata. Bisogna, però, ricordare che si è trattato di un primo esperimento e che, come ha fatto notare il dirigente scolastico dottor Pietro Rotolo, bisogna lodare l'impegno profuso dagli studenti nella lettura e nella comprensione di un classico più che mai attuale, la cui veneranda età, lungi da farlo apparire vecchio, gli conferisce autorevolezza.