La notizia, purtroppo non imprevista, che la Regione Puglia ha deciso di attivare a Mottola, presso la nuova struttura dell’Ospedale Umberto I, un mini Ospedale Psichiatrico Giudiziario, dal nostro punto di vista rappresenta un ulteriore schiaffo alla comunità mottolese.
Nei mesi scorsi, come partito abbiamo in tutte le sedi possibili, politiche ed istituzionali, espresso la nostra ferma contrarietà a questo progetto che dal nostro punto di vista costituiva una flagrante violazione da parte della Regione Puglia e dell’Asl di Taranto di un principio di civiltà giuridica ed umana ovvero “Pacta sunt servanda”, tradotto i patti devono essere osservati.
Ed i patti per Mottola prevedevono a fronte della rinuncia, in tempi non sospetti e con forti implicazioni di carattere politico/amministrativo, all’Ospedale per acuti, l’avvio di una riabilitazione importante, capace di farla diventare faro per tutta la provincia jonica e non solo.
Ed invece i giochi di Palazzo, l’atavica mancanza di consistenza di Mottola, ma oserei dire dell’intera provincia di Taranto, nelle scelte fondamentali di via Capruzzi, hanno generato questa decisione che, dal nostro punto di vista, pregiudica inesorabilmente ogni possibilità di ulteriore sviluppo del nostro nosocomio.
Nel deliberato regionale si parla, testualmente, di “… intese preliminari intervenute con la ASL TA nonché da colloqui intercorsi con le rappresentanze politiche del Comune di Mottola”; Ora la domanda sorge spontanea, come avrebbe detto il mitico Antonio Lubrano, ovvero, chi sarebbero le rappresentanze politiche del comune di Mottola, di cui parla il sopraccitato deliberato visto che tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale, di maggioranza e di opposizione, hanno espresso, sia pure con sfumature diverse, la loro contrarietà all’istituendo OPG?
Non è forse il Consiglio Comunale, il luogo più idoneo, visto la presenza di tutte le sensibilità politiche della città, nonché massima assise cittadina, a prendere una decisione che impegna la città in modo così pregnante.
Anzi, non sarebbe stato più logico, giusto e democratico coinvolgere l’intera popolazione cittadina nel prendere una simile ed oserei dire “storica” (per gli effetti negli avvenire) decisione?
C’è un dato, politico ed amministrativo, che colpisce profondamente in questa decisione: normalmente, quando si tratta di dirottare fondi, infrastrutture etc. etc. la parte del leone la fanno sempre Bari e Lecce; in questo caso, e nonostante la popolazione carceraria dei due sopraccitati capoluoghi sia quella maggioritaria nella Regione, le strutture sono state individuate nelle tre Province, che storicamente, hanno un ruolo residuale…ovvero Foggia, Taranto e Brindisi, misteri della vita…
Noi di Sinistra Ecologia e Libertà abbiamo affermato, nel Consiglio Comunale monotematico sulla vicenda, che se la Regione e l’Asl avessero perseguito la strada dell’istituzione dell’OPG tout court, senza che nella stessa deliberazione fosse tracciato un percorso di attivazione di altre “specialità” avremmo, chiaramente in senso politico, dichiarato guerra alla Regione ed all’ASL, ed è quello che faremoa nei prossimi giorni, spostando la nostra rabbia ed indignazione fin sotto i Palazzi del Governo regionale.
La difesa del territorio e dell’irrinunciabile principio giuridico del rispetto dei patti lo anteponiamo, come sempre abbiamo fatto, alla nostra collocazione politica ed anche alla stessa nostra storia politica, fatta di coerenza e di servizio verso i cittadini.
In questo momento invitiamo tutti/e a mettere da parte, sia pure per un breve periodo, la propria appartenenza partitica, a riporre la propria bandiera, ad appendere l’ascia di guerra, ed abbracciare l’unica causa per la quale conviene ancora lottare cioè, il nostro territorio, la nostra città ed i cittadini/e che ci sforziamo di rappresentare.
Un messaggio chiaro deve arrivare in via Capruzzi ed in viale Virgilio, Mottola è unita e difenderà a denti stretti ed anche con azioni eclatanti i propri diritti.
Coordinamento Cittadino SEL
Gruppo Consiliare SEL