Dinanzi
al dramma delle popolazioni cristiane e yazide, massacrate dalle
milizie jihadiste in Iraq, la città di Mottola non poteva restare in
silenzio.
Il
sindaco dott. Luigi Pinto ha, prontamente, riunito la Giunta per
esaminare la situazione in atto e al termine dell'incontro è stato
approvato all'unanimità un documento politico per sensibilizzare
l'opinione pubblica e chiedere al Governo di intervenire per fermare
il genocidio.
In
esso, infatti, si pone l'accento sulle persecuzioni di natura
religiosa ed etnica che nell'area mediorientale, nel triangolo
geografico dell’Iraq, Siria e territorio curdo, hanno ormai
raggiunto livelli di barbarie insopportabili.
Per
questo si sollecita l'immediata organizzazione di un piano di aiuti
internazionali per fermare l'avanzata delle milizie jihadiste e il
loro tentativo di mettere in pratica il genocidio dei cristiani e dei
yazide, il più grave dei delitti contro l'umanità, per istaurare
uno Stato da utilizzare come basestrategica per azioni terroristiche
contro la società occidentale.
Il
sindaco dott. Luigi Pinto non ha mai nascosto di provare in merito
grande turbamento e sconcerto e, nei giorni scorsi, aveva inviato al
parroco della Chiesa Madre, l'arciprete Don Sario Chiarelli, una
lettera di adesione alla Giornata di preghiera tenutasi domenica 10
agosto, nella quale aveva anche anticipato l'intenzione di voler
assumere un'iniziativa politica concreta.
E,
infatti, la delibera approvata in Giunta è stata inviata sia allo
stesso Don Sario, affinché se ne facesse interprete presso il
Vaticano, che al Prefetto di Taranto perché la inviasse al Governo.
Per
il dottor Pinto, il Governo italiano, che da sempre è in prima linea
nelle azioni di pacificazionein tutte le aree del mondo, deve ora
intervenire per arrestare la devastante avanzata delle milizie
jihadiste e il favorire la più ampia e condivisa coalizione di
governi, possibilmente all'interno della logica delle Nazioni Unite,
senza perdere altro tempo, è un obbligo politico importante.
Per
il primo cittadino di Mottola è sbagliato ascrivere quanto sta
accadendo in Iraq a una lotta di religione, si tratta, a suo
giudizio, vista l’efferatezza dei comportamenti, di criminalità
comune e come tale dovrebbe essere trattata, così come previsto dal
Diritto Internazionale.
Convinzioni
queste che sono contenute nel documento deliberato dalla Giunta, nel
quale, tra l’altro, si legge che "quello che sta accadendo in
questi giorni travalica ogni logica garantista e permissiva sulla
giustificazione di comportamenti, ammantati da ragioni religiose,
miranti unicamente alla costruzione di un territorio da occupare
(ISIS) per creare una situazione di terrore permanente e lanciare
anacronistiche Guerre Sante, utili solo a creare lutti e aumentare la
povertà".
"I
califfati, le guerre sante, il settarismo religioso - si legge ancora
nel documento - devono essere debellati perché restano un insulto
alla convivenza civile e alla libera espressione dei sentimenti
di religiosità, non ci può essere più posto per l'oblio. Alla fine
del Novecento, secolo di febbre ideologica e di grandi passioni
politiche, erroneamente convinti di traghettare verso tempi di pace,
siamo invece ripiombarti in un nuovo medioevo abitato da nuove
dottrine e da vecchi radicalismi che ci stanno impedendo di
intraprendere viaggi coraggiosi per fare i conti con la storia senza
preconcetti o pregiudizi, per trovare una base comune per vivere il
presente in armonia a continuare nella ricerca del nostro futuro".
In
nome di tali principi il sindaco, insieme all'intera Giunta, ha
approvato il deliberato in piena libertà e convinzione, nella
certezza che esso risponde ai sentimenti dell’intera collettività
mottolese e di tutte le realtà religiose presenti nel paese.
Addetto
Stampa
dott. Cosimo Damiano TRAMONTE
Fonte: www.comune.mottola.ta.it