MOTTOLA
(TA) – Dopo l’incontro del priore Vito Greco e del Consiglio con
tutti i confratelli e consorelle, cerimonieri e mazzieri inclusi e la
catechesi, tenuta dal padre passionista Giovanni Marino, da domani
per la Confraternita del Carmine si entra nel vivo della Settimana
Santa.
Le
prove delle sdanghe dei Misteri sono state fatte e tutto è pronto,
per iniziare il pellegrinaggio spirituale verso la santa Pasqua.
Si
comincia domani, con il giovedì santo: alle ore 17, ci sarà la
celebrazione della santa messa in “Coena Domini”, nella chiesa di
via Mazzini. Qui, in abito da rito, i confratelli prenderanno parte
alla lavanda dei piedi, all’offerta dei Pani, alla rinnovazione
della “Cena Eucaristica” ed, infine, alla Reposizione, detto
"Sepolcro": è allestito con fiori, spighe di grano e
simboli, che alludono al sacrificio del Cristo per l'umanità.
Durante
la celebrazione, sarà anche donato, da una consorella, il nuovo
velo, che coprirà Gesù Morto, durante la processione dei Misteri
del Sabato Santo. Prenderà, così inizio, il pellegrinare, per le
chiese del paese, delle “paranze” (così vengono chiamati in
gergo popolare i confratelli scalzi), accompagnate da un troccolante.
Avanzano
lentamente, in coppia. Indossano una candida tunica bianca, in vita
portano un cingolo di cotone bianco intrecciato con all’estremità
due pomi dello stesso colore, pendenti nella parte destra. Ed,
ancora, un cappuccio bianco con due fori all’altezza degli occhi,
lo scapolare di color marrone, le cui bande cadono l’una sul petto
con la scritta “Decor”, l’altra sulle spalle con la scritta
“Carmeli”, sormontato dalla mozzetta di color paglino.
Proprio
durante il loro peregrinare verso i Repositori del giovedì santo, ma
anche durante la processione dei Misteri della mattina del Sabato
Santo, in testa mettono una corona di spine di melograno come Gesù
nel corso del suo supplizio. Le mani sono coperte da un paio di
guanti bianchi. In quella destra stringono “u prdon”, bastone del
pellegrino di ogni tempo, di color bianco con le estremità e
l’impugnatura color nero. In segno di penitenza vanno scalzi.
Il
loro arrivo, in ogni chiesa, è annunciato dal suono della troccola.
Si alternano in una sorta di guardia ai Repositori, sino al venerdì
santo, quando, tolti i Repositori e finita la celebrazione
dell’adorazione della Croce, si procede a preparare i Misteri per
la processione delle ore 6 del sabato santo.
Nel
loro lento camminare per le vie cittadine, prende forma il viaggio
del pellegrino, che ripercorre idealmente la strada del calvario,
alla ricerca continua del perdono divino.