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martedì 8 marzo 2016

MOLTO PARTECIPATA LA VIA CRUCIS DELLE QUATTRO CONFRATERNITE DEL CARMINE DI TARANTO,MOTTOLA, MARTINA FRANCA E PULSANO.

 

Antonello Papalia, priore della Confraternita del Carmine di Taranto: 
“Che quattro confraternite abbiano trovato il coraggio di condividere questo momento, è un bel segnale”

MOTTOLA – In occasione dell’anno giubilare della Misericordia, a Mottola, nei giorni scorsi, si è tenuta un’iniziativa liturgica davvero singolare, la prima nella storia locale: una via Crucis all’aperto, presso il santuario rupestre della Madonne Abbasce, con la partecipazione della Confraternita del Carmine di Mottola, le Arciconfraternite del Carmine di Taranto, Martina Franca e Pulsano. Hanno scelto di mettersi assieme per vivere un momento di preghiera e di meditazione sulla Passione del Signore.
Segno evidente – ha detto don Marco Gerardo, padre spirituale della Confraternita del Carmine di Taranto – di come nel nostro laicato cattolico stia maturando il bisogno di fare sinergia, tanto più quando i sodalizi sono accomunati dallo stesso titolo, la Madonna del Carmine e dallo stesso impegno che la storia gli ha affidato: curare e tramandare i riti della settimana santa, con spiritualità”.

 


In tutto, circa 150 i partecipanti, tra confratelli e consorelle in abiti da rito, porta labari, troccolanti e componenti dei quattro Consigli di Amministrazione, a parte i fedeli e coloro che vi hanno partecipato, pur non indossando l’abito da confratello.
Un grande crocifisso della chiesa del Carmine di Taranto, per tutta la Via Crucis è stato portato a spalla dai confratelli. Cinque, le stazioni: Gesù Morto e flagellato, caricato della croce; Gesù cadente sotto il peso della croce; Gesù inchiodato sulla croce; Gesù deposto dalla croce tra le braccia della Madre; la deposizione nel sepolcro.
La bellezza dei luoghi, che, come detto dal sindaco di Mottola Luigi Pinto, “ben si prestano al turismo religioso”, la compostezza dei partecipanti e l’imponenza del crocifisso, hanno contribuito a rendere davvero suggestiva questa Via Crucis. E’stata molto partecipata e, soprattutto, vissuta con fede e devozione.
 

E’ stata l’occasione, come detto da monsignor Claudio Maniago, vescovo della Diocesi di Castellaneta, per riflettere sull’importanza delle confraternite: “Sono una risorsa per il territorio in quanto depositarie di certi valori e per le comunità ecclesiali, che, proprio nelle confraternite, dovrebbero trovare il luogo per esprimere e vivere quella fraternità, che è frutto privilegiato della vita della Chiesa”.
Come ribadito dal padre spirituale della Confraternita del Carmine di Mottola, don Sario Chiarelli e dal priore della stessa, Vito Greco, “il mettersi insieme per una Via Crucis è servito a riscoprire come anche le confraternite abbiano la consapevolezza della necessità della misericordia di Dio”.
Che quattro confraternite abbiano trovato il coraggio di condividere questo momento, è un bel segnale – è stato il commento di Antonello Papalia (priore della Confraternita del Carmine di Taranto). Siamo riuniti dalla fede per Cristo e per la stessa Madre”.

Ci accomuna, infatti, lo stesso carisma carmelitano”, ha spiegato il priore di Pulsano, Giovanni Di Maggio ed, “insieme, abbiamo voluto dare un esempio di misericordia – ha aggiunto il priore di Martina Franca, Giacinto Argese”.