Antonello
Papalia, priore della Confraternita del Carmine di Taranto:
“Che
quattro confraternite abbiano trovato il coraggio di condividere
questo momento, è un bel segnale”
MOTTOLA – In occasione dell’anno giubilare della Misericordia, a
Mottola, nei giorni scorsi, si è tenuta un’iniziativa liturgica
davvero singolare, la prima nella storia locale: una via Crucis
all’aperto, presso il santuario rupestre della Madonne Abbasce, con
la partecipazione della Confraternita del Carmine di Mottola, le
Arciconfraternite del Carmine di Taranto, Martina Franca e Pulsano.
Hanno scelto di mettersi assieme per vivere un momento di preghiera e
di meditazione sulla Passione del Signore.
“Segno
evidente – ha detto don Marco Gerardo, padre spirituale della
Confraternita del Carmine di Taranto – di come nel nostro laicato
cattolico stia maturando il bisogno di fare sinergia, tanto più
quando i sodalizi sono accomunati dallo stesso titolo, la Madonna del
Carmine e dallo stesso impegno che la storia gli ha affidato: curare
e tramandare i riti della settimana santa, con spiritualità”.
In
tutto, circa 150 i partecipanti, tra confratelli e consorelle in
abiti da rito, porta labari, troccolanti e componenti dei quattro
Consigli di Amministrazione, a parte i fedeli e coloro che vi hanno
partecipato, pur non indossando l’abito da confratello.
Un
grande crocifisso della chiesa del Carmine di Taranto, per tutta la
Via Crucis è stato portato a spalla dai confratelli. Cinque, le
stazioni: Gesù Morto e flagellato, caricato della croce; Gesù
cadente sotto il peso della croce; Gesù inchiodato sulla croce; Gesù
deposto dalla croce tra le braccia della Madre; la deposizione nel
sepolcro.
La
bellezza dei luoghi, che, come detto dal sindaco di Mottola Luigi
Pinto, “ben si prestano al turismo religioso”, la compostezza dei
partecipanti e l’imponenza del crocifisso, hanno contribuito a
rendere davvero suggestiva questa Via Crucis. E’stata molto
partecipata e, soprattutto, vissuta con fede e devozione.
E’
stata l’occasione, come detto da monsignor Claudio Maniago, vescovo
della Diocesi di Castellaneta, per riflettere sull’importanza delle
confraternite: “Sono una risorsa per il territorio in quanto
depositarie di certi valori e per le comunità ecclesiali, che,
proprio nelle confraternite, dovrebbero trovare il luogo per
esprimere e vivere quella fraternità, che è frutto privilegiato
della vita della Chiesa”.
Come
ribadito dal padre spirituale della Confraternita del Carmine di
Mottola, don Sario Chiarelli e dal priore della stessa, Vito Greco,
“il mettersi insieme per una Via Crucis è servito a riscoprire
come anche le confraternite abbiano la consapevolezza della necessità
della misericordia di Dio”.
“Che
quattro confraternite abbiano trovato il coraggio di condividere
questo momento, è un bel segnale – è stato il commento di
Antonello Papalia (priore della Confraternita del Carmine di
Taranto). Siamo riuniti dalla fede per Cristo e per la stessa Madre”.
“Ci
accomuna, infatti, lo stesso carisma carmelitano”, ha spiegato il
priore di Pulsano, Giovanni Di Maggio ed, “insieme, abbiamo voluto
dare un esempio di misericordia – ha aggiunto il priore di Martina
Franca, Giacinto Argese”.