MOTTOLA
(Ta). Uno “special moment”, quello tenutosi, nei giorni
scorsi, presso la scuola “Manzoni” di Mottola. Per la prima
volta, insieme, i centri diurni diversabili di Massafra, Mottola,
Palagiano e Statte, coordinati da Maria Rotolo e gestiti da un’unica
cooperativa “La Vela”, presieduta da Adriano Morales.
Gli
operatori e gli ospiti delle quattro strutture si sono ritrovati per
condividere un momento di festa e, al tempo stesso, di analisi di
quella che è la quotidianità vissuta all’interno delle strutture.
Così,
in una sorta di salotto ideale, si sono accomodati tutti coloro che,
in questi anni, hanno contribuito alla loro nascita e al loro buon
funzionamento: da Domenico Casciano dell’Asl, che, con il progetto
“Di Vita”, finanziato per tre miliardi di lire dal Ministero del
Welfare, ne è stato il promotore, alla psicologa Comasia Colucci,
che si è occupata dell’idoneità di inserimento degli utenti.
“L’unico test fatto è stato quello di guardare al cuore degli
operatori, alle loro emozioni”.
Intervenute
anche l’assistente sociale Lucia Ranaldo, che ha un ruolo
fondamentale per l’accettazione dell’istanza d’ingresso nelle
strutture e Rosanna Ligorio, già coordinatrice dei Centri Diurni di
zona, oggi centri socio - educativi e riabilitativi di livello
essenziale di assistenza.
Poi,
la parola agli utenti: Giusy di Palagiano, Annamaria di Mottola,
Maurizio di Statte, Rosalia di Massafra. Nelle loro parole,
l’emozione di vivere ogni giorno un’esperienza d’amore e di
condivisione, come in una grande famiglia. Importante, anche la
testimonianza della signora Gentile di Palagiano, madre di Gianluca e
Carmelo. “Essere madre di due ragazzi disabili, ti riempie la vita.
Non è facile, ma ti insegnano a cogliere l’essenza
dell’esistenza”.
Tra
gli intervenuti, anche il presidente della cooperativa “La Vela”,
Adriano Morales, che ha ringraziato tutti gli operatori dei centri:
“Lavorano con il cuore e competenza, con la voglia di donare e
donarsi” Come ribadito dallo psicologo Fedele Cardinale, “fanno
dell’emotività il loro punto di forza, del lavoro di squadra lo
strumento d’azione per il raggiungimento degli obiettivi, primo,
fra tutti, la percezione dell’autostima da parte di ogni singolo
utente”.
Importante
è la vicinanza al territorio. Giustificata, quindi, al presenza del
sindaco Luigi Pinto, di don Graziano Marangi di “San Pietro
Apostolo” e del pastore Dario Monaco della comunità evangelica
battista di Mottola, concordi nel sottolineare come “ognuno sia
abile, in maniera diversa, in qualcosa di diverso”.
Infine,
gli interventi di Chiara Conte ed Anita Lupoli (dirigenti scolastici
degli istituti comprensivi “S.G. Bosco” e “Manzoni”) e della
docente Amelia Esposito per il “Lentini – Einstein”, a
sottolineare l’importanza di una collaborazione tra i Centri Diurni
e gli studenti – alunni.
Ne
è la dimostrazione l’esperienza positiva vissuta, nel Centro
Diurno di Mottola, nel percorso di alternanza scuola – lavoro, da
Lorena Del Giudice ed Ilaria Tramonte della 3^ B Servizi Socio –
Sanitari del “Lentini”, seguite dalla docente Vita Maria Sasso.
“E’ stata un’esperienza non all’insegna della diversità, ma
del cuore e della sensibilità degli utenti, dai quali si impara a
guardare con maggiore profondità alla vita. La loro diversità è
stata, per noi, un punto di forza”.
L’iniziativa
si è conclusa con la proiezione di un video, per illustrare tutte le
attività svolte nelle quattro strutture e di un cortometraggio “E
… se fossimo amici”, realizzato dal Cento Diurno di Mottola, in
collaborazione con gli alunni della scuola primaria “S.G. Bosco”
e della scuola secondaria di primo grado “A. Manzoni”.