Lo
hanno deciso i giudici del tribunale. In carcere erano finiti
Fernando Rizzi, 56enne di Palagiano; Nunzio Ruffino, 61enne di
Palagiano; Pasquale Fronza, 39enne di Castellaneta; Francesco
Mancini, 41enne di Mottola;
Gennaro Mancini, 53enne di Palagiano. Ai
“domiciliari” invece Massimo Giannuli, 57enne di Altamura;
Giuseppe Aniello Di Pierro, 35enne di Castellaneta; Giuseppe Ladisa,
42enne di Bari. Sottoposti a obbligo di dimora, infine, Vincenzo
Carone, 46enne di Polignano a Mare; Ersilia Fiorino, 43enne di Gioia
del Colle; Antonio Altamura, sessantenne di Palagiano; Rocco Di
Pierro, 32enne di Mottola; Gabriele Carangelo, 39enne di Taranto;
Fernando Altamura, 64enne di Palagiano. Antonio Altamura, 60enne di
Palagiano.
I
giudici del riesame hanno annullato le misure restrittive accogliendo
le richieste avanzate dal collegio di difesa composto tra gli altri
dagli avvocati Salvatore Maggio (che assiste il presunto capo,
Fernando Rizzi) Gaetano Vitale, Fabio Cervellera, Ignazio Dragone,
Gianluca Sebastio e Prudenza Bommino. Agli indagati viene contestato
il reato di usura, prestiti a strozzo a imprenditori e commercianti.
Le
indagini dei carabinieri della Stazione di Palagianello, che hanno
preso il via nel 2009 dopo la denuncia di un allevatore del posto,
hanno consentito di accertare l’esistenza di un gruppo dedito
all’usura che avrebbe operato soprattutto a Palagiano e che avrebbe
dato prestiti di denaro a piccoli e medi imprenditori e commercianti
in difficoltà, pretendendo la restituzione della somma con interessi
del 120% all’anno. Le vittime sarebbero state sistematicamente
minacciate. I carabinieri, nel corso delle indagini hanno sequestrato
assegni ed effetti cambiari per un importo di circa 500mila euro.
Fonte: www.tarantobuonasera.it