Simboli
sacri nella casa circondariale di Taranto. Si rinnova anche
quest’anno l’oramai tradizionale appuntamento con la Via Crucis
nel carcere di via Magli. Venerdì 24 marzo, infatti, il solenne rito
organizzato dall’arciconfraternita del Carmine e dalla
confraternita Maria Santissima Addolorata e San Domenico di Taranto,
sarà riproposto tra i detenuti nel primo pomeriggio.
In
una conferenza stampa nella casa circondariale alla quale è anche
intervenuta la direttrice del carcere Stefania Baldassarri, insieme
ai priori Antonello Papalia del Carmine e Raffaele Vecchi per
l’Addolorata, è stato evidenziato che «la Via Crucis è il rito
della Chiesa Cattolica con cui si ricostruisce e commemora il
percorso doloroso di Cristo che si avvia alla crocifissione sul
Golgota». Questo rito «è da sempre per la città di Taranto una
delle rappresentazioni popolari più importanti e caratteristiche.
Essa è un momento di preghiera, di riflessione, un cammino
penitenziale molto sentito da tutta la cittadinanza».
La
direttrice Baldassarri ha quindi sottolineato che «la direzione del
carcere ha accolto da subito con entusiasmo la richiesta pervenuta
tre anni fa dalle due note confraternite del Carmine e
dell’Addolorata, gelose custodi dei Riti legati alla Settimana
Santa, di poter svolgere all’interno della struttura penitenziaria
la Via Crucis. Questo affinchè anche la popolazione detenuta fosse
completamente coinvolta in quella che rappresenta la più antica e
sentita tradizione religiosa tarantina».
Conferma
in proposito il priore Vecchi: «Lo spirito con il quale ogni anno
proponiamo la Via Crucis tra i detenuti, è sempre quello di dare una
pregnante testimonianza della nostra presenza a chi soffre ristretto
nel carcere, e, nel tempo stesso, portare all’interno della casa
circondariale i simboli sacri della nostra Settimana Santa».
Entrambi i priori delle confraternite tarantine protagoniste assolute
della Settimana Santa di Taranto, tengono poi a precisare che «da
parte dei confratelli quello della Via Crucis all’interno del
carcere viene vissuto come un pio esercizio estremamente sentito».
«Ovviamente - aggiunge Vecchi - per motivi organizzativi il numero
di confratelli che partecipa alla Via Crucis nella casa circondariale
di Taranto è limitato, ma sono tantissimi coloro che chiedono di
essere presenti. Per tutti loro si tratta di un momento di profonda
riflessione in unione con chi soffre, certamente perché ha
sbagliato, che però deve avere la possibilità non solo di
redimersi, bensì anche di continuare a vivere le cose più
importanti della vita e di farlo nella fede».
Ed
esattamente una settimana dopo questa Via Crucis, il 31 marzo,
l’arciconfraternita del Carmine di Taranto e quelle del Carmine di
Martina Franca e Mottola parteciperanno tutte insieme alla liturgia
stazionale che avrà luogo a Martina in piazza XX Settembre a partire
dalle 19.30. La liturgia sarà guidata dall’arcivescovo di Taranto,
Filippo Santoro, e dal vescovo di Castellaneta, Claudio Maniago.
Presenti anche i padri spirituali dei tre sodalizi religiosi e la
banda «Armonie d’Itria» diretta dal maestro Riccardo Zigrino.
Pamela
Giufrè