PALAGIANELLO
(TA). Il 2017 segna i 110 anni di autonomia del comune. Di qui, la
tavola rotonda, tenutasi al castello Caracciolo, che ha visto
relazionare sull’argomento il prof. Cosimo Damiano Fonseca,
Accademico dei Lincei e cittadino onorario di Palagianello, peraltro
figlio di un palagianellese e cugino di un già sindaco della città.
Fonseca
ha ricordato come “la storia di Palagianello cominci nell’anno
Mille, quando Palagianello esprimeva un senso comunitario nelle
chiese rupestri, che sono nella fascia centrale, che va dalla
masseria più lontana alle pendici di Mottola e giunge nella gravina,
dove si forma il primo casale”.
Il
suo excursus storico ha, così, toccato tre punti: l’insediamento
dell’anno Mille in gravina, l’infeudazione del territorio e il
percorso verso l’autonomia politica, ottenuta il 6 giugno del 1907,
grazie anche all'alto senso civico di cui, allora, diede prova il
comune di Palagiano, da cui Palagianello (che aveva una
rappresentanza di sei consiglieri su venti), voleva staccarsi.
Inizialmente, però, Palagiano volle facilitare l’annessione di
Palagianello al comune di Mottola, con cui c’erano molte
somiglianze anche linguistiche. Processo, che si consolidò con
l’unità nazionale.
L’autonomia
arrivò grazie ad un deputato pugliese, nato a Toritto, ma
trasferitosi a Trani, l’on. Giuseppe Alberto Pugliese, che presentò
il relativo disegno di legge. E, alla base degli atti esecutivi
dell’autonomia ci fu anche il senatore del Regno Pietro D’Ayala
Valva di Valverde. A firmare il Decreto di costituzione del comune di
Palagianello furono il presidente del Consiglio dei Ministri Giovanni
Giolitti e il guarda sigilli Vittorio Emanuele Orlando.
Diversi
gli interventi istituzionali, che hanno preceduto la relazione di
Fonseca. Il sindaco Michele Labalestra ha voluto ricordare la
Palagianello di ieri e quella di oggi. “Laddove c’era la
ferrovia, oggi c’è una grande piazza dedicata a Giovanni Paolo II;
al posto dei binari sorge una pista ciclo - pedonale; dove c’era il
deposito ferroviario e la casa del sorvegliante, oggi c’è un
centro di educazione ambientale, l’ufficio turistico e la Polizia
locale. Ed, ancora, dove c’era un’area adibita al pascolo, c’è
una struttura socio – assistenziale, una casa della salute; dove
c’era un castello, oggi c’è un contenitore culturale e del
gusto; al posto della cava di tufo, oggi sorge un anfiteatro, senza
dimenticare la pineta con il suo parco attrezzato e il percorso
naturalistico”.
Il
commissario prefettizio di Palagiano, Michele Lastella ha voluto
apprezzare la cittadina di Palagianello, servita da stimolo
amministrativo a crescere”. Un cenno, poi, all’autonomia, “che
non viene violata anzi rafforzata quando i comuni lavorano in rete”.
Per
l’occasione, per la prima volta, a Palagianello è anche giunto il
prefetto di Taranto Donato Giovanni Cafagna. “110 anni servono per
guardarsi dentro per capire, senza mai rinnegare il passato, come la
comunità si è evoluta, con il contributo dei singoli e della
collettività, nel solco della coesione sociale”.
Presenti
anche il vescovo monsignor Claudio Maniago, il questore di Taranto
Stanislao Schimera e il comandante provinciale dei Carabinieri Andrea
Intermite. La serata è proseguita con l’inaugurazione di una
mostra documentaria a tema, a cura del Museo del Territorio di
Palagianello ed un’apericena offerta dall’istituto “Mauro
Perrone” di Castellaneta.