Gazebo permanente in un'area di
sosta sulla statale 100.
Alle associazioni di categoria: «Svegliatevi».
Gazebo permanente in un'area di
sosta sulla statale 100.
Alle associazioni di categoria: «Svegliatevi».
In Puglia è
tornato il popolo dei Forconi. Con gazebo, volantini, pettorine rifrangenti per la notte e
trattori, con turni formati da una quindicina di persone in rappresentanza di
una cinquantina di aziende agricole e di allevamento delle province di Bari e
Taranto, presidiano da lunedì la strada statale 100.
Tutela dei prodotti
tipici, lotta alle frodi alimentari, equo compenso per il lavoro, riduzione
delle accise sui carburanti agricoli e stop a Equitalia. Nella frequentata area
di sosta di San Basilio, frazione di Mottola, gli imprenditori della zona
autorganizzati in un comitato spontaneo avanzano le loro richieste alle
associazioni e informano i passanti. Il comitato dei Forconi di
Puglia fa
riferimento al movimento dei Forconi degli autotrasportatori della Sicilia,
quelli che lo scorso anno paralizzarono per giorni mezza Italia, con blocchi
stradali e rallentamenti del traffico, impedendo la distribuzione di alimenti,
carburanti e altri prodotti di prima necessità. «Non vogliamo creare nessun
disagio» è il messaggio rivolto ai cittadini in viaggio sulla Taranto - Bari,
attraverso i volantini che distribuiscono a chiunque si fermi per rifocillarsi.
I Forconi portano il loro «lamento» in strada perché non si sentono tutelati
dalle istituzioni e dalle altre associazioni di categoria. Rappresentano il
disagio di decine di aziende, soprattutto zootecniche, che rischiano la
chiusura a causa dell'aumento dei costi per l'attività, a partire dai mangimi,
e della concorrenza sleale proveniente dagli altri Paesi sui prodotti tipici
del territorio: dal latte e i formaggi alle carni, dall'olio extravergine di
oliva al vino.
Per
questo richiedono una seria applicazione della normativa sulla tracciabilità dei
prodotti e l'intensificazione dei controlli sulle frodi alimentari. Oltre a una
maggiore informazione per i consumatori per sensibilizzarli nell'acquisto degli
alimenti, i Forconi propongono l'istituzione di un marchio di qualità,
riconosciuto solo a chi produca rispettando regole ferree per ottenere i
prodotti migliori. Alla richiesta di tutela dei prodotti del territorio, si
aggiunge quella del reddito da lavoro, attraverso un equo compenso e il
contrasto alla grande distribuzione, capace di decidere cosa acquistare e a
quali prezzi. Per questo si richiede la riapertura di un tavolo delle
trattative sul prezzo del latte. C'è poi la domanda esplicita di riduzione
delle accise sui carburanti usati in agricoltura e quella di un
ridimensionamento drastico di Equitalia definita «una presa in giro anche nel
nome» dagli agricoltori che non riescono per la crisi a onorare i propri
debiti. Vogliono atti concreti e sono pronti a rimanere 24 ore su 24 in
presidio gli agricoltori, che lanciano un'ultima stoccata alle associazioni di
categoria: «Svegliatevi perché migliaia di aziende rischiano di fallire».
Fonte:
CORRIERE DEL MEZZOGIORNO