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giovedì 25 aprile 2013

L'ASSESSORE PARCHEGGIA GRATIS... PREDICARE BENE E RAZZOLARE MALE.


CITTADINI MULTATI, MENTRE CHI COMANDA LA POLIZIA MUNICIPALE SOSTA, SENZA GRATTINO, SULLE STRISCE BLU.





Mentre molti cittadini si stanno attivando per fare ricorso, dopo essere stati multati, per aver messo in sosta la propria auto sulle strisce blu, senza titolo di pagamento, l’assessore comunale alla Polizia Municipale e Viabilità, Francesco Paolo Taranto, parcheggia la propria auto, una Renault, sotto il Palazzo Municipale, in via Vanvitelli, all’interno dell’area delimitata dalle strisce blu, senza esporre alcun titolo di pagamento.

Ma, allora, quelle strisce blu sono illegittime o legittime solo per i comuni mortali?”. A chiederselo, è Angelo Laterza, che, sulla questione, ha intrapreso una vera e propria battaglia, facendo arrivare in loco anche le telecamere di “Striscia la notizia”. Allo stesso cittadino, proprio per aver parcheggiato la sua Lancia Y in via Risorgimento “senza titolo di pagamento”, sono già state notificate tre multe; ma, nel frattempo, ha anche collezionato un quarto verbale, l’8 aprile scorso, sempre in via Risorgimento, al civico 97.
Una battaglia inutile, la sua? “Niente affatto – replica Laterza -. I tempi della giurisprudenza sono lunghi, ma non vani. Intanto, in merito alla prima multa, ho già vinto il ricorso”.
Il Giudice di Pace di Taranto, infatti, il 16 febbraio 2012, ha disposto l’annullamento totale del verbale di accertamento, eseguito, dai Vigili di Mottola, il 23 maggio del 2011, definendo, quindi, come, non dovuta, da parte di Laterza, la multa di € 41,48.
Ma Laterza avverte: “Ho già depositato il ricorso per la seconda multa, presa il 31 dicembre 2012 e notificatami il 19 marzo scorso. Se vincerò, come sono convinto che accadrà, mi rivolgerò alla Procura della Repubblica – Sessione Penale e chiederò la condanna per ‘lite temeraria’: quando si agisce con la consapevolezza del proprio torto o con intenti dilatori o defatigatori”.
Questo comportamento è illecito e, quindi, in caso di soccombenza, vi è una responsabilità aggravata, che comporta il risarcimento di tutti i danni alla parte lesa, derivanti dalla partecipazione ad un giudizio ingiustificato.



Fonte: CORRIERE DEL GIORNO