Recupero dei sollevamenti, disinfestazione e
consolidamento della pellicola pittorica; delicate puliture e
rimozione delle vernici pittoriche ossidate, derivanti da pessimi
restauri del passato, che avevano alterato i colori originari;
stuccatura ed integrazione delle lacune pittoriche.
Sono stati questi i principali interventi di recupero e
di restauro, che hanno interessato il polittico, realizzato nel 1531,
da Girolamo da Santa Croce. L’opera, raffigurante la Madonna con
Bambino al centro e Santi, dopo il restyling eseguito dalla
Soprintendenza, è stata presentata, per la prima volta, nella serata
di giovedì.
La presentazione dell’egregio lavoro è stata
preceduta da una conferenza, tenutasi al Palazzo Baronale, che è
servita a comprendere non solo le problematiche, che presentava il
polittico, ma anche la cronistoria, che ne ha determinato la genesi
artistica e storica. Al tavolo dei relatori, la Soprintendente per i
Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Puglia, dott.ssa
Marta Ragozzino; la dott.ssa Angela Convenuto, progettista e
direttore dei lavori (Soprintendenza B.S.A.E. della Puglia); S.E.
Mons. Pietro Maria Fragnelli, vescovo della Diocesi di Castellaneta.
“Una scrittrice – ha ricordato - scrisse nel suo diario: ‘Che
tristezza vedere gente passare davanti ad opere d’arte, che
rappresentano il mistero cristiano e nessuno vi riflette’.
Avendo, nella cappella, questo polittico, ho potuto apprezzarne le
fattezze e, soprattutto, pregarvi dinanzi. Questo recupero è un
risultato – ha detto – raggiunto con il concorso e la
partecipazione di tante professionalità. Per tutta Castellaneta deve
essere un riappropriarsi di uno dei beni più preziosi della nostra
città”. Un messaggio, quello del vescovo, condiviso anche dal
sindaco Giovanni Gugliotti.
A relazionare sull’opera, c’era anche Mons. Cosimo
Damiano Fonseca, Accademico dei Lincei, presidente della Commissione
Diocesana BB.CC.EE.; ha fatto, delle ipotesi, perché tali sono,
vista l’assenza di una documentazione credibile, sulla committenza
del polittico: potrebbe essere di natura feudale o francescana. Un
cenno anche al percorso iconografico, che confermerebbe il timbro
francescano dell’opera. Si è, poi, soffermato sulle peregrinazione
del polittico, una volta accertata, nell’800, dal poligrafo Cosimo
De Giorgi, la sua esistenza ed il suo valore.
Il polittico, inizialmente, era collocato nella chiesa
conventuale di San Francesco, a Castellaneta. Fu, poi, portato nel
Municipio di Castellaneta. Nel 1918, fu traslato in Cattedrale. Oggi,
è nella cappella dell’Episcopio.
Ad eseguire i lavori di restauro, l’impresa “Lorenzoni
Restauri” S.r.l.; le indagini diagnostiche sono state eseguite dal
dott. Davide Melica.