NOCI
(Bari) -
Mondo rurale sul piede di guerra per l'aumento indiscriminato del
prezzo dell'acqua. Il Movimento dei Forconi Puglia, assieme ad
allevatori ed agricoltori ha promosso un ciclo di conferenze tra i
comuni a cavallo della Murgia bassa e della Valle d'Itria per
sensibilizzare le amministrazioni locali al tema.
Più
di tutti a finire sotto la lente d'ingrandimento degli allevatori
inviperiti c'è il Consorzio di Bonifica "Terre d'Apulia"
che detiene la distribuzione dell'acqua nelle campagne. Il consorzio
avrebbe aumentato il prezzo dell'acqua fino a circa 3 euro a metro
cubo. Tale prezzo risulta particolarmente esoso soprattutto se si
considera l'importanza che l'acqua riveste nella vita e nella
gestione di un'azienda agro-zootecnica e, ancor di più immotivato,
se si pensa che una qualsiasi altra azienda allacciata alla rete
dell'Acquedotto Pugliese corrisponde un costo pari a circa euro 0,40
per metro cubo di acqua potabile, con una differenza, quindi, pari al
750%. Cosi, dopo un primo incontro tenutosi a Gioia del Colle
nell'agosto scorso, amministrazioni locali, allevatori, e movimento
forconi puglia, si sono nuovamente incontrati presso il comune di
Mottola per focalizzare il problema. A termine dell'incontro pare che
la soluzione unanime sia stata quella di incontrare l'assessore
regionale al ramo dr Fabrizio Nardoni per far fronte ad un problema
che investe qualche centinaio di aziende agricole dislocate sul
territorio murgiano ed avviare un percorso di discussione,
valutazione e individuazione di un corretto metodo di distribuzione
dell'acqua sul territorio della Murgia Barese e Tarantina, che
garantisca l'approvvigionamento idrico a tutti senza alcuna
sperequazione.
«Il
comitato Forconi Puglia continua nella sua azione di
sensibilizzazione delle amministrazioni circa le problematiche del
settore agro-zootecnico -
spiega il presidente del Movimento in Puglia Giuseppe
Caponio -
Tra
queste grande peso ha il costo spropositato dell'acqua per le aziende
agricole, legato a doppio nodo con i problemi di scarsa manutenzione
della rete idrica e cattiva gestione dell'intero Consorzio di
Bonifica Terre D'Apulia e conseguente pessima qualità dell'acqua
stessa. Durante l'incontro dello scorso 13 Maggio con il presidente
Nichi Vendola, alla richiesta di intervento sul problema Consorzio di
Bonifica Terre D'Apulia, ci fu detto che una delle cause del "caro
acqua" erano gli allacci abusivi alla rete idrica da parte degli
agricoltori. Se questo è vero, siamo noi i primi a chiedere un
intervento serio di eradicazione del fenomeno; non vogliamo lasciare
nessun alibi alle istituzioni. Ma siamo altrettanto convinti che le
cause dell'aumento delle tariffe siano ben altre perciò chiediamo e
proponiamo soluzioni concrete».
Il
punto di vista dell'amministrazione locale nocese è espressa tramite
le parole dell'assessore Paolo
D'Onghia
presente
all'incontro di Mottola. «Per
quanto riguarda il comune di Noci –
dichiara D'Onghia –cercheremo
di venire incontro alle esigenze di tutti coloro che attingono
risorse idriche dall'acquedotto rurale. È evidente come un eccessivo
costo dell'acqua crei disagi non indifferenti a tutte le aziende
agricole e non presenti sul territorio agrario. Ci stiamo muovendo e
a breve (probabilmente
il 27 settembre p.v. Ndr) incontreremo
l'Assessore Regionale Nardoni per fare il punto attorno al Consorzio
di Bonifica Terre d'Apulia ed addivenire ad una soluzione».
I
possibili scenari a cui si potrebbe andare incontro auspicabili dagli
allevatori e dalle amministrazioni locali interessate, vedrebbero una
cessazione definitiva delle attività riconducibili al consorzio di
bonifica Terre d'Apulia, di fatti già commissariata, ed una
possibile acquisizione da parte di AqP (Acquedotto Pugliese) del ramo
d'azienda. Oppure interagire con Regione Puglia e Terre d'Apulia per
avviare una serie di lavori di ristrutturazione delle condotte e
degli impianti sotto la stretta sorveglianza delle amministrazioni
locali per rendere maggiormente equo il costo dell'acqua.
Fonte:
NOCI24.it