Non
è il desiderio di qualche inguaribile amante della serie americana o
lo scherzo di uno sceneggiatore della soap opera innamoratosi
improvvisamente della nostra collina, ma ciò che è successo negli
ultimi due consigli comunali andati in scena venerdì 22 e martedì
26 nell'aula di via Vanvitelli sembra proprio una scena tratta dalla
soap opera, con tanto di ricatti politici, incontri segreti e colpi
di scena finali.
Il
filo di Arianna su cui si snoda l'intera vicenda è rappresentato
dall'elezione del nuovo presidente del consiglio comunale, dopo le
dimissioni di Carlo De Fiori e il rimpasto di giunta susseguente alle
dimissioni di Gentile e Montanaro.
Durante il primo tempo della soap "trasmessa" venerdì scorso si era proceduto alla prima votazione in ordine all'elezione del nuovo presidente: Legrottaglie, consigliere dell'Intergruppo sul quale sembrava dovesse convergere tutta la maggioranza, aveva ottenuto 8 preferenze, insufficienti per essere eletti (visto che per le prime due votazioni è richiesta una maggioranza qualificata di 2/3) e soprattutto inferiori al numero dei voti che il centro-sinistra in consiglio può vantare.
Durante il primo tempo della soap "trasmessa" venerdì scorso si era proceduto alla prima votazione in ordine all'elezione del nuovo presidente: Legrottaglie, consigliere dell'Intergruppo sul quale sembrava dovesse convergere tutta la maggioranza, aveva ottenuto 8 preferenze, insufficienti per essere eletti (visto che per le prime due votazioni è richiesta una maggioranza qualificata di 2/3) e soprattutto inferiori al numero dei voti che il centro-sinistra in consiglio può vantare.
Il
secondo tempo andato in onda martedì 26 ha lasciato i telespettatori
col fiato sospeso fino alla fine: dopo la prima votazione in cui
esisteva ancora lo scoglio della maggioranza qualificata dei 2/3 e in
cui si registrava un nulla di fatto, al secondo tentativo vi è stata
la fumata bianca. Ma ad essere eletto non è stato il papabile
Legrottaglie, bensì il capogruppo del Pd Giorgio De Crescenzo,
grazie ai 5 voti della sua compagine politica e, udite udite, ai 5
voti dei consiglieri di opposizione del centro-destra presenti in
aula.
Tra
lo sorpresa del sindaco Pinto e dei tre consiglieri dell'Intergruppo,
che avevano supportato strenuamente Massimo Legrottaglie e che sulla
carta costituiscono ancora la coalizione di governo insieme al Pd, i
protagonisti di questo accordo bipartisan peroravano la loro causa
con le classiche e stucchevoli dichiarazioni di circostanza, cercando
di nascondere l'inciucio oramai palese e citando precedenti di altre
nomine figlie di votazioni trasversali dimenticando accuratamente di
citare anche quella "esemplare" avvenuta due anni fa quando
Tamburrano fu eletto presidente della Provincia.
Alla
luce di tali avvenimenti la situazione è abbastanza chiara:
- da una parte esiste un gruppo ormai coeso e "multietnico" composto dal Pd, Forza Italia e dalle altre compagini di centro-destra, che fa finta di scontrarsi e litigare per le bazzecole ma che magicamente trova sempre un'amorevole comunione di intenti quando i voti e i numeri contano davvero, in linea con quello che avviene a livello nazionale;
- dall'altra l'Intergruppo, che aveva recitato un ruolo di primo piano nell'affaire De Fiori ottenendo le sue dimissioni e "un posto al sole" nell'esecutivo di Piazza XX Settembre con la nomina dei due nuovi assessori, ma che ora si trova spalle al muro di fronte a questo smacco subito dagli alleati di governo e che probabilmente costituisce il preludio di una clamorosa quanto doverosa uscita dalla maggioranza;
- in ultimo, ma non ultimo, il sindaco Pinto, che vive da separato in casa in un partito fortemente verticistico che decide nelle segrete stanze le sorti di questa consiliatura a sua insaputa - come dimostra lo stupore palesato durante l'elezione del presidente del consiglio - scandendone i tempi, i modi e gli accadimenti.
- da una parte esiste un gruppo ormai coeso e "multietnico" composto dal Pd, Forza Italia e dalle altre compagini di centro-destra, che fa finta di scontrarsi e litigare per le bazzecole ma che magicamente trova sempre un'amorevole comunione di intenti quando i voti e i numeri contano davvero, in linea con quello che avviene a livello nazionale;
- dall'altra l'Intergruppo, che aveva recitato un ruolo di primo piano nell'affaire De Fiori ottenendo le sue dimissioni e "un posto al sole" nell'esecutivo di Piazza XX Settembre con la nomina dei due nuovi assessori, ma che ora si trova spalle al muro di fronte a questo smacco subito dagli alleati di governo e che probabilmente costituisce il preludio di una clamorosa quanto doverosa uscita dalla maggioranza;
- in ultimo, ma non ultimo, il sindaco Pinto, che vive da separato in casa in un partito fortemente verticistico che decide nelle segrete stanze le sorti di questa consiliatura a sua insaputa - come dimostra lo stupore palesato durante l'elezione del presidente del consiglio - scandendone i tempi, i modi e gli accadimenti.
A
questo punto dovremmo raccontarvi dei titoli di coda e del
telespettatore che prende il telecomando e spegne la tv ancora
meravigliato dalla visione di queste scene mozzafiato. Il problema è
che siamo sicuri che non farà in tempo ad archiviare questa puntata
poichè ne seguiranno altre ancor più avvincenti e sorprendenti.
Peccato,
però, che i registi e gli sceneggiatori di questa farsa non siano
d'oltremanica e non lavorino per "Beautiful" ma sono coloro
che quattro anni fa furono votati per fare il bene della collettività
con dedizione e serietà.
E peccato che i telespettatori di quella che potrebbe sembrare una commedia dalle tinte comiche e a tratti surreale non siano le casalinghe vogliose di seguire le vicende di Ridge o Thorne dopo pranzo ma i cittadini mottolesi, sempre in fondo alla lista delle priorità di questa gente che sulla carta dovrebbe rispondere alle loro istanze.
E peccato che i telespettatori di quella che potrebbe sembrare una commedia dalle tinte comiche e a tratti surreale non siano le casalinghe vogliose di seguire le vicende di Ridge o Thorne dopo pranzo ma i cittadini mottolesi, sempre in fondo alla lista delle priorità di questa gente che sulla carta dovrebbe rispondere alle loro istanze.
Fonte: MOVIMENTO 5 STELLE MOTTOLA