BARI.
“Passato. Presente Futuro. La sopravvivenza della specie”.
Provocatorio il titolo scelto per il congresso nazionale degli
amministratori di condominio, svoltosi sabato scorso, a Bari, presso
l’hotel “Excelsior”, con il patrocinio di Confassociazioni e
Confipi.
Come
spiegato dal suo organizzatore, il mottolese Francesco Schena,
direttore della divisione Ammiform del gruppo Lm Franchising, “quella
degli amministratori di condominio è una categoria che, oggi, più
di ieri, ha la necessità di elevarsi a rango di professione, in
quanto è chiamata ad affrontare nuove sfide”. Si pensi
all’accesso, sui mercati, delle grandi società, che hanno maggiori
capacità manageriale rispetto all’amministratore tradizionalmente
conosciuto o al rischio di soccombere all’egemonia culturale di
altre categorie professionali, che ne potrebbero oscurare la figura.
“Necessita
recuperare ciò che di buono è stato fatto in passato – ha
rimarcato Schena -, individuare le criticità attuali e prefigurare
gli scenari migliori per il futuro”. Come? “Evitando di
perseguire sterili interessi di bottega. Le polverizzazioni non vanno
bene se non hanno l’obiettivo di far convergere gli interessi di
tutti”.
Questo,
dunque, l’obiettivo del congresso: delineare un nuovo profilo
dell’amministratore, conservando, però, la competenza e la
serietà, che fanno parte del Dna del professionista.
Si
è, così, discusso di management, rete, innovazione tecnologica,
formazione, etica e crescita. Ne è emerso che se il management
rappresenta la nuova frontiera della gestione degli edifici,
l’esigenza di fare rete nasce dal bisogno di fare comunione di
intenti, aggregazione e condivisione per la “sopravvivenza della
specie”. Farsi trovare, poi, impreparati rispetto all’innovazione
tecnologica e alla formazione, significa risultare professionalmente
anacronistici e, quindi, soccombere, altro che crescere.
Quanto
all’etica, poi, rappresenta l'aspetto più nobile per la
professione, nei rapporti con il cliente, con il collega, con i
fornitori, con gli altri professionisti. Su questo tema, è
intervenuto il professor Claudio Antonelli, presidente nazionale di
Professioni Intellettuali Unite, tra l’altro autore del volume
“Etica, pane quotidiano”. “Il condominio – ha spiegato - è
il primo ambiente sociale, che si vive al di fuori della famiglia,
nel quale sperimentare la convivenza e rendere compatibile il proprio
stile di vita alle esigenze degli altri, per evitare conflitti
sociali”.
Il
bilancio finale dell’iniziativa? Più che positivo. Un congresso
fuori dagli schemi, dove nessuno è stato chiamato ad autocelebrarsi,
ma ognuno a fornire un contributo alla crescita della categoria,
nell'interesse di tutti. Trentacinque, le sigle partecipanti, tra
associazioni ed organizzazioni rappresentate a vari livelli, dal
nazionale al locale, che hanno dato un segnale nuovo, forse non già
di cambiamento, ma, certamente, di disponibilità al confronto
dialettico.
Il
congresso si è concluso con l’assegnazione del “Premio
Condominio Italia 2016”.