“SINDACO ARROGANTE, DIMETTITI”
Ancora una volta, come
gruppi di opposizione ci corre l’obbligo di denunciare alla città la violazione
da parte del Sindaco, Luigi Pinto, delle più elementari regole della democrazia. Un Sindaco affetto da
arroganza che sfocia in spocchia e presunzione nell’assumere decisione che
riguardano il destino sanitario di una città già vilipesa da una scellerata
politica regionale e oggi mortificata da scelte condivise SOLO ed ESCLUSIVAMENTE dal primo cittadino.
Un signore che non ha inteso ascoltare minimamente le forze
politiche di opposizione, ma anche di maggioranza, su vicende di fondamentale
importanza per la vita della città. Parliamo della nuova destinazione che la
Regione Puglia, con delibera di Giunta del 01 ottobre 2013, ha inteso dare
all’Ospedale di Mottola:
Ospedale Psichiatrico Giudiziario e Casa di Cura e Custodia.
Già nel mese di maggio
scorso, quando la stampa cominciò a filtrare le prime notizie circa l’idea della
Regione Puglia di far diventare l’ospedale di Mottola un OPG e Casa di Cura e
Custodia, immediatamente come opposizione chiedemmo lumi al Sindaco e scoprimmo che già dal novembre 2012 stava, DA SOLO, condividendo un
percorso con la stessa Regione Puglia e la ASL di Taranto per giungere a una
simile soluzione. Come ricorderete chiedemmo la convocazione urgente di un Consiglio comunale monotematico ( fu convocato dopo l’intervento del Prefetto)
e venne fuori che non solo l’opposizione era stata tenuta all’oscuro ma anche
la stessa maggioranza. Insomma un lavoro fatto dal Sindaco in perfetta solitudine. In quella sede denunciammo il metodo antidemocratico del
primo cittadino e chiedemmo esplicitamente il coinvolgimento dell’intera città
in una scelta che appariva non rispondente alla destinazione dell’ospedale che
è sempre stata quella di riabilitazione cardiologica, pneuomologica e
psico-motoria. In soli tre giorni furono raccolte circa
duemila firme di cittadini che si opponevano a quell’idea. Oggi
siamo all’epilogo triste. La regione ha già deliberato, la città è stata tenuta
all’oscuro e il Sindaco si gongola, in perfetta solitudine, per un’idea sbagliata e mortificante, ancora una
volta, per i cittadini mottolesi.
Per questo chiediamo al
Sindaco le immediate
DIMISSIONI
quale atto di dignità
politica mai riscontrata in un anno e mezzo di amministrazione.
Nei prossimi giorni
comunicheremo ai cittadini le azioni di lotta che intendiamo intraprendere a
partire dalla richiesta di convocazione urgente di un Consiglio Comunale avente
come punto l’appro-vazione di un ordine del giorno che impegni
l’Amministrazione Comunale tutta ad indire una consultazione popolare che
esprima la volontà dei cittadini mottolesi su tale scelta.