Il
peso della pressione fiscale rischia di mettere in serio pericolo i
commercianti e le loro attività.
La crisi morde senza pietà un
settore che ha visto, nel tempo, spegnere numerose insegne nelle
storiche strade del commercio tarantino (via di Palma, via D’Aquino,
via Anfiteatro, via Principe Amedeo, viale Liguria per non parlare di
quartieri come Talsano).
Uno scenario che non risparmia neanche i comuni della provincia ionica alle prese con tassazioni che, in molti casi, hanno portato alla decisa protesta di cittadini e commercianti.
Come se non bastasse, lLa recente legge di stabilità, istituisce in tutti i comuni un nuovo tributo denominato Iuc che ingloba in un unica voce tre tasse (Imu, Tasi,Tari), prevedendo consistenti aumenti delle tariffe. Ciò produrrà degli effetti sulle imprese che potrebbe avere conseguenze devastanti.
In particolare il sistema di tassazione dei rifiuti urbani Tarsu, già nel passaggio alla Tares ha introdotto delle maggiorazioni che andranno a ripetersi con il passaggio alla Tari. L’incremento medio dei costi del servizio urbano toccherà punte insostenibili per alcune tipologie di attività (fruttivendoli, pescherie, ristoranti, eccetera).
«L’anno appena trascorso, – commenta Leonardo Giangrande, presidente di Confcommercio Taranto – si chiude con un bilancio negativo, come si evince leggendo l’elaborazione statistica camerale sull’andamento delle imprese in provincia di Taranto. Il saldo per il 2013 tra le imprese del commercio tra iscritte e cancellate è di -239. Il calo dei fatturati, gli oneri fiscali, la contrazione del credito e la imposizioni di nuove ed onerose imposte locali – aggiunge il numero uno di Confcommercio Taranto – mettono a dura prova la sopravvivenza stessa delle imprese».
Ritornando alla Tarsu, di cui si è detto molto in questi giorni, è evidente, secondo Giangrande, che occorre «rivedere la struttura dell’attuale sistema di prelievo, facendo valere il principio comunitario del ‘chi inquina paga’, in modo che a pagare siano i contribuenti che realmente producono rifiuti».
Questa ed altre proposte sono alla base di una richiesta di confronto che Confcommercio ritiene «di dovere improrogabilmente avviare» con i sindaci delle amministrazioni comunali del territorio provinciale, con l’obiettivo di fissare criteri oggettivi e più equi per la definizione della tassazione locale.
A tal fine si è tenuto già un primo incontro con l’amministrazione comunale di Taranto e con l’azienda municipalizzata di igiene urbana Amiu, «Confcommercio – prosegue Giangrande – resta in attesa di essere convocata per avviare un tavolo tecnico che abbia competenze specifiche sulla materia. In altri comuni come Martina Franca, San Giorgio Jonico, Mottola, Massafra si è iniziato un percorso che ora però deve giungere a sintesi. L’obiettivo – conclude il presidente di Confcommercio – è di arrivare in tutti i comuni del territorio provinciale al raggiungimento di standard di qualità dei servizi offerti più efficaci, ad un costo sostenibile. Da parte di alcuni sindaci, Confcommercio ha potuto constatare che vi è disponibilità ed una sincera propensione ad adottare percorsi di collaborazione; l’auspicio è che tutte le amministrazioni sappiano farsi interpreti di tale istanza».
Uno scenario che non risparmia neanche i comuni della provincia ionica alle prese con tassazioni che, in molti casi, hanno portato alla decisa protesta di cittadini e commercianti.
Come se non bastasse, lLa recente legge di stabilità, istituisce in tutti i comuni un nuovo tributo denominato Iuc che ingloba in un unica voce tre tasse (Imu, Tasi,Tari), prevedendo consistenti aumenti delle tariffe. Ciò produrrà degli effetti sulle imprese che potrebbe avere conseguenze devastanti.
In particolare il sistema di tassazione dei rifiuti urbani Tarsu, già nel passaggio alla Tares ha introdotto delle maggiorazioni che andranno a ripetersi con il passaggio alla Tari. L’incremento medio dei costi del servizio urbano toccherà punte insostenibili per alcune tipologie di attività (fruttivendoli, pescherie, ristoranti, eccetera).
«L’anno appena trascorso, – commenta Leonardo Giangrande, presidente di Confcommercio Taranto – si chiude con un bilancio negativo, come si evince leggendo l’elaborazione statistica camerale sull’andamento delle imprese in provincia di Taranto. Il saldo per il 2013 tra le imprese del commercio tra iscritte e cancellate è di -239. Il calo dei fatturati, gli oneri fiscali, la contrazione del credito e la imposizioni di nuove ed onerose imposte locali – aggiunge il numero uno di Confcommercio Taranto – mettono a dura prova la sopravvivenza stessa delle imprese».
Ritornando alla Tarsu, di cui si è detto molto in questi giorni, è evidente, secondo Giangrande, che occorre «rivedere la struttura dell’attuale sistema di prelievo, facendo valere il principio comunitario del ‘chi inquina paga’, in modo che a pagare siano i contribuenti che realmente producono rifiuti».
Questa ed altre proposte sono alla base di una richiesta di confronto che Confcommercio ritiene «di dovere improrogabilmente avviare» con i sindaci delle amministrazioni comunali del territorio provinciale, con l’obiettivo di fissare criteri oggettivi e più equi per la definizione della tassazione locale.
A tal fine si è tenuto già un primo incontro con l’amministrazione comunale di Taranto e con l’azienda municipalizzata di igiene urbana Amiu, «Confcommercio – prosegue Giangrande – resta in attesa di essere convocata per avviare un tavolo tecnico che abbia competenze specifiche sulla materia. In altri comuni come Martina Franca, San Giorgio Jonico, Mottola, Massafra si è iniziato un percorso che ora però deve giungere a sintesi. L’obiettivo – conclude il presidente di Confcommercio – è di arrivare in tutti i comuni del territorio provinciale al raggiungimento di standard di qualità dei servizi offerti più efficaci, ad un costo sostenibile. Da parte di alcuni sindaci, Confcommercio ha potuto constatare che vi è disponibilità ed una sincera propensione ad adottare percorsi di collaborazione; l’auspicio è che tutte le amministrazioni sappiano farsi interpreti di tale istanza».
Fonte: corrieredelgiorno.com