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giovedì 27 marzo 2014

AGGUATO PALAGIANO: "POOL" DI 100 INVESTIGATORI SULLA STRAGE.


Cento investigatori "specializzati e di altissima professionalita'", che fanno capo al Ros dei Carabinieri e allo Sco della Polizia, si stanno dedicando alle indagini sulla strage di Palagiano avvenuta lunedi' 17 marzo e nella quale sono morte tre persone tra cui un bambino di 30 mesi. 

Lo ha detto il comandante provinciale dei Carabinieri di Taranto, colonnello Daniele Sirimarco, a margine della seduta straordinaria di consiglio comunale che si e' svolto oggi a Taranto, presenti anche diversi sindaci dei comuni della provincia, per il prossimo bicentenario dell'Arma dei Carabinieri. "Col procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, ci siamo dati la consegna del silenzio - aggiunge Sirimarco - ma posso garantire che l'impegno degli investigatori e' altissimo, pressante, e stiamo utilizzando anche tecniche investigative molto sofisticate. Sono al lavoro due squadre con 100 persone. Vogliamo giungere al piu' presto a dei risultati perche' questa strage rivendica, grida e urla giustizia. Noi dobbiamo fare luce su questo crimine. Abbiamo il dovere di farlo per rispetto dei due fratellini che sono sopravvissuti all'agguato e soprattutto dell'altro, il piccolo Domenico, che purtroppo ha perso la vita". Sul piano investigativo, oltre a mettere sotto pressione il mondo della mala, gli investigatori stanno scavando anche nei rapporti e nelle frequentazioni dell'uomo e della donna morti a Palagiano, cioe' Cosimo Orlando, di 43 anni, e Maria Carla Fornari, di 30, madre di Domenico Petruzzelli di 30 mesi. Orlando, compagno della Fornari, era infatti un detenuto in semiliberta' che la sera dell'agguato stava rientrando in carcere a Taranto.
Nell'auto con lui c'erano la donna e i tre figli di quest'ultima, Domenico Petruzzelli, morto anch'egli nell'agguato, e i due fratellini maggiori rimasti invece illesi. Secondo gli investigatori, Orlando aveva ripreso a trafficare droga e si stava riposizionando nel mondo della criminalita'. In questo riposizionamento potrebbe dunque essere entrato in rotta di collisione con qualche altro esponente della mala locale se non proprio con qualche clan rivale. Di qui, appunto, l'intenzione di eliminarlo. Ma anche la vita della donna e' sotto i riflettori essendo stata lei la moglie di Domenico Petruzzelli, ucciso in un altro agguato di mala nel maggio del 2011 tra Palagiano e Mottola insieme al suo "sodale" Domenico Ettorre. I due furono chiamati e coinvolti in una trappola mortale di cui pero' si resero conto solo una volta arrivati sul posto. L'auto su cui viaggiavano i due uomini era infatti sotto intercettazione, trattandosi di pregiudicati, e dall'ascolto della registrazione si sente benissimo prima lo stupore dei due, quindi le imprecazioni per essere finiti in un agguato senza vie di fuga, quindi, ancora, i colpi di pistola.
I corpi di Petruzzelli ed Ettorre verranno ritrovati in seguito in una fossa in campagna. I killer sono stati catturati e condannati all'ergastolo. Quando le fu ucciso il marito, Maria Carla Fornari era in attesa del terzogenito cui poi dara' lo stesso nome del marito, Domenico.

Fonte: AGI.it