PALAGIANO
- Una pistola e un fucile: potrebbero essere le armi utilizzate dai
killer nella strage di Palagiano, le armi che hanno ucciso il piccolo
Domenico Petruzzelli, quattro anni da compiere, la madre Carla
Fornari e il compagno di quest'ultima, Cosimo Orlando.
Una strage di
mafia, maturata nell'ambito della guerra per il controllo delle
attività illecite sul territorio. Le armi, a quanto si è saputo,
sono state trovate nelle vicinanze dell'auto, bruciata, abbandonata
dal commando assassino. Il ritrovamento, quindi, risale alle ore
immediatamente successive la strage, avvenuta la sera del 17 marzo
scorso, ma se ne è avuta notizia solo ora.
Nelle scorse ore il ministro degli Interni, Alfano, è intervenuto chiedendo agli investigatori ogni sforzo possibile per individuare e assicurare alla giustizia i responsabili. Secondo fonti investigative, l'inchiesta sarebbe prossima ad una svolta decisiva.
I killer entrarono in azione all'altezza di uno svincolo sulla statale 7, vicino Palagiano. Una pioggia di proiettili colpì l'auto sulla quale le tre vittime viaggiavano insieme con altri due bambini, i fratelli maggiori di Domenico. Morirono Carla Fornari, che era alla guida della macchina, Cosimo Orlando e il piccolo Domenico che era seduto sulle gambe dell'uomo. Quasi certamente l'obiettivo del commando era Orlando, ma gli assassini non hanno esitato a sparare contro tutti gli occupanti dell'auto. I due ragazzini, che erano sul sedile posteriore, si salvarono nascondendosi nello spazio che è tra il sedile e gli schienali dei sedili anteriori. «Abbiamo fatto finta di essere morti», raccontarono - sotto choc - si primi soccorritori.
Nelle scorse ore il ministro degli Interni, Alfano, è intervenuto chiedendo agli investigatori ogni sforzo possibile per individuare e assicurare alla giustizia i responsabili. Secondo fonti investigative, l'inchiesta sarebbe prossima ad una svolta decisiva.
I killer entrarono in azione all'altezza di uno svincolo sulla statale 7, vicino Palagiano. Una pioggia di proiettili colpì l'auto sulla quale le tre vittime viaggiavano insieme con altri due bambini, i fratelli maggiori di Domenico. Morirono Carla Fornari, che era alla guida della macchina, Cosimo Orlando e il piccolo Domenico che era seduto sulle gambe dell'uomo. Quasi certamente l'obiettivo del commando era Orlando, ma gli assassini non hanno esitato a sparare contro tutti gli occupanti dell'auto. I due ragazzini, che erano sul sedile posteriore, si salvarono nascondendosi nello spazio che è tra il sedile e gli schienali dei sedili anteriori. «Abbiamo fatto finta di essere morti», raccontarono - sotto choc - si primi soccorritori.
Fonte:
www.quotidianodipuglia.it