MOTTOLA
(TA) – Non è di certo la Domenica di Resurrezione a chiudere, a
Mottola, i riti pasquali, a cura della Confraternita del Carmine. C’è
ancora la Domenica in Albis, che, quest’anno, ricade il 27 aprile.
La
prima domenica dopo Pasqua, dopo la recita del Santo Rosario nella
centralissima chiesa di via Mazzini, la statua della Vergine del
Carmelo viene posta su un carro abbellito da drappi, per essere
portata presso il santuario rupestre della Madonn’Abbasc’. Qui, i
confratelli in abito da rito, la collocano sul piazzale antistante,
dove viene venerata durante tutto il giorno dai fedeli, che assistono
alle sante messe delle ore 11 e delle 17,30.
Centinaia
di devoti, per l’occasione, affollano il piccolo Santuario rupestre
ed in molti arrivano persino a piedi, dai paesi limitrofi, in segno
di penitenza. Situata a circa due chilometri dalla cittadina
mottolese, la cappella ipogea, dedicata alla Vergine del Carmine,
pare risalga al 1440.
Fu
ricovero del pastore Chierico Francesco Pietro Di Filippo, che, il 22
aprile 1506, ebbe una visione miracolosa. Mentre riposava nella
grotta, sentì una ‘Voce Angelica’ e vide tutta la grotta
illuminarsi. Gli apparve la Madonna SS. ma del Carmine, che chiese di
fare una cappella in suo nome e di farle festa, in quel luogo, l’8
settembre.
La
tradizione vuole che durante i Sette Sabati, nel giorno dell’Ottava
di Pasqua, il 16 luglio, l’8 settembre, nonché durante i periodi
di calamità atmosferiche e di prolungate siccità, il clero adunasse
la gente del paese e si portasse, attraverso una strada sconnessa e
tortuosa, verso quella grotta, citando preghiere e supplicando la
Beata Vergine.
Negli
ultimi anni, grazie all’impegno e alla devozione del già
comandante dei Vigili Urbani Francesco Acquaro, il pio luogo è stato
abbellito, dotato di belle statue, di un itinerario della Via Crucis
nella piccola gravina adiacente alla cappella, nonché di un grande
piazzale, dove si svolgono i riti all’aperto.
Ed
è da qui, che il simulacro della Vergine, alle 18,30 circa
dell’Ottava di Pasqua, riparte per ritornare in paese, sullo stesso
carro che, in quel luogo, l’aveva condotto. Punto d’arrivo è la
Rotonda Panoramica. Qui, i confratelli, guidati dal priore Vito
Greco, cominciano una processione verso la Chiesa del Carmine, ove, a
conclusione della giornata, alle 19, viene celebrata l’ultima messa
eucaristica della giornata. Si spengono, così, i riflettori, sulla
lunga Pasqua mottolese e sui riti organizzati dalla Confraternita del
Carmine, con il fattivo impegno dell’intero Consiglio
d’Amministrazione e dei confratelli tutti, che, quest’anno, è
stato anche giustamente riconosciuto, con un attestato di merito, dal
Comitato per la Qualità della Vita, durante l’evento “A crone de
spine 2014”.
Maria Florenzio