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martedì 24 giugno 2014

UN MOTTOLESE FRA I SOCCORRITORI DELLO SPELEOLOGO "INTRAPPOLATO" IN UNA GROTTA DELLE ALPI BAVARESI.


Restituito alla luce, dopo 11 giorni passati sottoterra, al freddo, e dopo una lenta quanto difficile risalita, da circa 1.000 metri di profondità. 

Johann Westhauser, 52 anni, lo speleologo di Stoccarda rimasto «intrappolato» nel complesso di grotte di Riesending-Schachthöhle, sulle Alpi bavaresi, al confine con l’Austria, è stato riportato in superficie dai soccorritori, e trasportato in elicottero nella vicina clinica di Murnau. Le sue condizioni non sono gravi.
Alle 11.44 della mattina di giovedì 19 giugno è riemerso dopo oltre 274 ore dall’incidente, dopo che una frana improvvisa lo ha travolto ferendolo al petto e alla testa. Il salvataggio è stato reso possibile grazie all’impegno congiunto dei servizi di soccorso speleologico austriaco, svizzero, tedesco e croato e italiano.
Per il team italiano erano sul posto, 109 tecnici del Cnsas (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) tra cui 13 piemontesi e di questi Pierluca Benedetto, 35 anni appena compiuti, del Soccorso alpino XII Canavesana.
Organizzati su più turni di lavoro e divisi in più squadre, fin dall’ 8 giugno.
I tecnici hanno lavorato ciascuno per decine di ore senza interruzione movimentando la speciale barella col ferito in tutti i tratti profondi e pericolosi della grotta.
Un contributo determinante alla sopravvivenza del ferito è stato dato  dai 5 medici e 3 paramedici del Cnsas – tutti esperti in soccorso medicalizzato in ambiente ostile.
I membri dell’equipe della Commissione Medica del Cnsas sono stati i primi a raggiungere e medicalizzare il ferito e a seguirlo per tutto il percorso di evacuazione fino a pochi metri dall’uscita.
Umberto Martini, presidente nazionale del Cai, il Club alpino italiano, ha elogiato il lavoro dei 109 tecnici del Cnsas «che hanno risposto al meglio alla richiesta di aiuto che era arrivata dalla Germania».
Johann Westhauser era uno degli esploratori che nel 1995 scoprirono l’esistenza della grotta, riconosciuta poi come la più profonda della Germania.

Westhauser lavora all’Institute for Applied Physics al Karlsuhe Institute of Technology, una delle più prestigiose università tedesche: non è ancora chiaro se sia andato alla grotta per qualche ricerca legata al suo lavoro o per interesse suo personale.

Pierluca Benedetto, avvocato ad Aosta, laureatosi a Bari e originario di Mottola è arrivato ad Ivrea qualche anno fa. Prima residenza Montestrutto, frazione di Settimo Vittone.
Anche la moglie è nel Soccorso alpino. Sabato scorso avrebbe dovuto partecipare ad un’esercitazione a Traversella, ma quando ha saputo della richiesta tedesca di aiuto ha avvisato i colleghi della XII^ Canavesana ed è partito per la Baviera. Il suo 35° compleanno lo ha festeggiato in grotta…

Fonte: 12alle12.it