Restituito
alla luce, dopo 11 giorni passati sottoterra, al freddo, e dopo una
lenta quanto difficile risalita, da circa 1.000 metri di profondità.
Johann Westhauser, 52 anni, lo speleologo di Stoccarda rimasto
«intrappolato» nel complesso di grotte di Riesending-Schachthöhle,
sulle Alpi bavaresi, al confine con l’Austria, è stato riportato
in superficie dai soccorritori, e trasportato in elicottero nella
vicina clinica di Murnau. Le sue condizioni non sono gravi.
Alle
11.44 della mattina di giovedì 19 giugno è riemerso dopo
oltre 274 ore dall’incidente, dopo che una frana improvvisa lo ha
travolto ferendolo al petto e alla testa. Il
salvataggio è stato reso possibile grazie all’impegno congiunto
dei servizi di soccorso speleologico austriaco, svizzero, tedesco e
croato e italiano.
Per
il team italiano erano sul posto, 109 tecnici del Cnsas (Corpo
Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) tra cui 13 piemontesi e di
questi Pierluca Benedetto, 35 anni appena compiuti, del Soccorso
alpino XII Canavesana.
Organizzati
su più turni di lavoro e divisi in più squadre, fin dall’ 8
giugno.
I
tecnici hanno lavorato ciascuno per decine di ore senza interruzione
movimentando la speciale barella col ferito in tutti i tratti
profondi e pericolosi della grotta.
Un
contributo determinante alla sopravvivenza del ferito è stato dato
dai 5 medici e 3 paramedici del Cnsas – tutti esperti in
soccorso medicalizzato in ambiente ostile.
I
membri dell’equipe della Commissione Medica del Cnsas sono stati i
primi a raggiungere e medicalizzare il ferito e a seguirlo per tutto
il percorso di evacuazione fino a pochi metri dall’uscita.
Umberto
Martini, presidente nazionale del Cai, il Club alpino italiano, ha
elogiato il lavoro dei 109 tecnici del Cnsas «che hanno risposto al
meglio alla richiesta di aiuto che era arrivata dalla Germania».
Johann
Westhauser era uno degli esploratori che nel 1995 scoprirono
l’esistenza della grotta, riconosciuta poi come la più profonda
della Germania.
Westhauser
lavora all’Institute for Applied Physics al Karlsuhe Institute of
Technology, una delle più prestigiose università tedesche: non è
ancora chiaro se sia andato alla grotta per qualche ricerca legata al
suo lavoro o per interesse suo personale.
Pierluca
Benedetto, avvocato ad Aosta, laureatosi a Bari e originario di
Mottola è arrivato ad Ivrea qualche anno fa. Prima residenza
Montestrutto, frazione di Settimo Vittone.
Anche
la moglie è nel Soccorso alpino. Sabato
scorso avrebbe dovuto partecipare ad un’esercitazione a
Traversella, ma quando ha saputo della richiesta tedesca di aiuto ha
avvisato i colleghi della XII^ Canavesana ed è partito per la
Baviera. Il
suo 35° compleanno lo ha festeggiato in grotta…
Fonte: 12alle12.it