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mercoledì 26 novembre 2014

ONERE INACCETTABILE L'IMU AGRICOLA PERCHE' VIOLA LO STATUTO DEL CONTRIBUENTE.


Non si può tener conto solo del criterio altimetrico per definire il tributo che penalizza le imprese agricole a presidio del territorio. Ci si aspetta dal Governo interventi di sostegno e non certo ulteriori aggravi fiscali”.

La possibile imminente emanazione del decreto del ministero dell’Economia, che rivede l’applicazione dell’Imu nelle zone montane al di sotto dei 600 metri, è inaccettabile. Individua i terreni agricoli da assoggettare al tributo soltanto sulla base del criterio altimetrico dove sono situati i Comuni ed arriva a ridosso della scadenza dei termini di pagamento. L’esenzione Imu per i terreni agricoli, che fino a oggi copriva più della metà della provincia di Taranto, verrà cancellata con un colpo di spugna. Nelle intenzioni del Governo saranno esentati solo i Comuni con altitudine superiore a 600 metri: i Comuni ricadenti nella fascia tra 281 e 600 metri di altitudine, ovvero Laterza, Martina Franca e Mottola avranno un’esenzione parziale, limitata ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali; tutti gli altri saranno obbligati a pagare l’ennesima tassa iniqua. Inoltre, obbliga gli agricoltori e tutti i possessori di terreni agricoli a pagare in un’unica soluzione, entro il prossimo 16 dicembre, anziché in due rate come tutti gli altri contribuenti”.
Ci si domanda: nel nuovo contesto, quale sarà il ruolo dei Comuni nell’affrontare la delibera di approvazione dei loro bilanci considerando che alcuni di loro erano totalmente esenti? Quale sarà il reale peso di eventuali ricorsi che si dovessero attivare?
Lo sottolineano Cia Confederazione Italiana Agricoltori, Copagri e Confagricoltura Taranto in relazione al provvedimento in gestazione che eliminerebbe l’esenzione totale in circa duemila comuni.
Cia Confederazione Italiana Agricoltori, Copagri e Confagricolutara Taranto invitano il Governo ad escludere l’entrata in vigore delle nuove disposizioni per la loro indubbia violazione del principio sancito nello “Statuto del contribuente” che vieta di prevedere adempimenti a carico dei contribuenti prima di 60 giorni dalla entrata in vigore di provvedimenti di attuazione di nuove leggi.
Peraltro – osservano ancora Cia Confederazione Italiana Agricoltori, Copagri e Confagricoltura Taranto – molti dei Comuni interessati dall’estensione dei territori colpiti dall’imposta ricadono in zone dove si sono registrati noti e disastrosi effetti del maltempo sia di recente che durante tutto il 2014.

In un momento contrassegnato dalla grave crisi economica, con difficoltà di accesso al credito, ci si aspetta dal Governo – concludono Cia Confederazione Italiana Agricoltori, Copagri e Confagricoltura Taranto – interventi di sostegno alle imprese agricole e non certo ulteriori aggravi fiscali”.