Il
Consiglio Comunale di Mottola, lunedì 22 dicembre, ha approvato
all’unanimità due fondamentali delibere che dovrebbero, in modo
definitivo, mettere un punto fermo intorno all’incredibile ed
imbarazzante vicenda dell’esproprio dei suoli nella zona ex 167 di
Mottola.
Una vicenda che vede i suoi arbori nel lontano 1978, quando
l’amministrazione comunale di Mottola guidata dal mitico sindaco
prof. Paolo Giannuzzi approva il piano di zona ex legge 167/62, con
l’importante obiettivo di garantire una abitazione ai ceti meno
abbienti della nostra città. Dopo una lunga ed articolata vicenda
giuridica, politica ed amministrativa, e malgrado l’esborso di
diverse centinaia di migliaia di euro di denaro pubblico, la vicenda
relativa agli espropri dei suoli non si era, fino all’altra sera,
mai definitivamente chiusa. Questa incredibile storia di ordinaria
precarietà giuridica ed amministrativa vedeva uniti da un filo rosso
di sofferenza le cd. cooperative storiche (che vedevano
concretizzarsi l’impossibilità di poter trasformare, come previsto
per legge, il diritto superficiario in diritto di proprietà) alle
cooperative ed imprese che avevano attuato interventi di edilizia
residenziale pubblica in epoca recente (che si trovavano
nell’impossibilità di contrarre mutui o di rogare validamente). Va
detto che su questa vicenda, sin dal 2006, l’allora opposizione di
centrosinistra ingaggiò una dura battaglia politica, in cui
denunciava il pressappochismo e soprattutto la cinicità di un
operazione di chiaro stampo elettoralistico e contrassegnata da
superficialità, inettitudine ed incompetenza; il tutto sulle spalle
di persone speranzose di poter acquistare la propria casa ad un
prezzo equo. In concreto, lo scenario con cui si è dovuto
confrontare l’Amministrazione Comunale era caratterizzato da una
situazione che “di fatto” non coincideva con la situazione “di
diritto”, imprese e cooperative nella impossibilità, oggettiva, di
poter proseguire gli interventi e, soprattutto, nuclei familiari che
vedevano svanire la prospettiva di poter realizzare il sogno di una
vita, magari avendo già “scucito” alcune decine di migliaia di
euro, frutto del sacrificio di una vita (ricordiamo che stiamo
parlando di edilizia residenziale pubblica). Merito della Giunta
Pinto, attraverso l’assessorato all’urbanistica, è stato quello
di aver preso di petto questa situazione e di aver messo in campo,
dopo attenta analisi con gli uffici competenti, l’unico strumento
che consentisse di sanare questa incredibile ferita alla nostra
società, ovvero l’adozione di un provvedimento ai sensi dell’art.
42 bis del DPR 327/01. Alla base di questa decisione vi è stato da
parte del Consiglio Comunale un’attenta analisi degli interessi in
campo, per cui si è ritenuto che l’interesse pubblico, atteso la
realizzazione di interventi di Edilizia Pubblica tesi a soddisfare il
bisogno abitativo delle fasce più deboli della nostra collettività,
fosse sicuramente prevalente rispetto ad altri, sia pur legittimi,
interessi. Nello stesso provvedimento si da atto, su indicazione
dell’ufficio tecnico, che quanto già pagato dall’Ente Civico in
seguito a sentenze, fosse assorbente degli oneri economici, così
come determinati a mente dell’art. 42 bis DPR 327/01. Con
l’approvazione finale, all’unanimità dei presenti, di questo
importantissimo atto, l’amministrazione di centrosinistra di
Mottola ha scritto, indubbiamente, una pagina storica nella vita
politica ed amministrativa della nostra città, ponendo termine ad
una diatriba quasi quarantennale e dimostrando di avere tutti i
requisiti per essere faro che riaccende la speranza per un futuro
migliore della nostra città.. Come dichiarato dal vicesindaco ed
assessore all’urbanistica Franco Gentile, nel corso del suo
accorato intervento in Consiglio Comunale, questo era un atto che
“dovevamo ai nostri concittadini che hanno riposto la loro fiducia
nelle Istituzioni”; “dovevamo alle giovani coppie che si
apprestano a vivere il loro sogno d’amore nel loro nido”;
“dovevamo alle famiglie delle “cooperative storiche” che,
malgrado gli anni passati ed i notevoli esborsi economici, si trovano
nell’impossibilità di poter disporre validamente del loro bene
primario”; “dovevamo, infine, a noi stessi per ridare dignità e
rispetto ad una Politica, che negli ultimi tempi è più avvezza a
far parlare di se in termini negativi, se non, addirittura,
spregiativi”. Lo stesso vicesindaco ha rivolto un ringraziamento
doveroso ai gruppi di maggioranza che, sia pur all’interno di una
dialettica anche aspra, hanno marchiato in modo importante questa
delibera, attraverso proposte e suggerimenti che hanno contribuito,
in maniera sostanziale, a migliorarne il testo, oltre ad aver
dimostrato grande senso di responsabilità e dedizione alla
risoluzione delle grandi questioni che riguardano la nostra città.
Anche l’opposizione ha svolto un ruolo importante, avendo capito
l’importanza di questa decisione ed essendosi posta in una
posizione tale da non ostacolare il relativo percorso. Ovviamente, un
plauso merita anche l’UTC nella persona del suo dirigente ing.
Paolo Magrini che attraverso una relazione puntuale e dettagliata a
messo in condizione l’interno Consiglio a poter votare, serenamente
e senza indugi, un atto, oggettivamente, complesso e di non facile
intelligenza; il parere positivo all’approvazione delle delibere,
emesso ai sensi dell’art. 49 del TUEL è stato determinante per
diradare i residui dubbi sulla piena legittimità degli atti.
Fonte: SEL Mottola.