Con
autobus partiti dai comuni di Castellaneta, Ginosa, Martina Franca,
Massafra e Avetrana, la delegazione della Cia Confederazione Italiana
Agricoltori di Taranto, guidata da vice presidente vicario Raffaele
Ignazzi, dal direttore Vito Rubino, dai componenti di giunta
Francesco Bianco e Francesco Bruni, e dal presidente provinciale
dell’Associazione Pensionati Michele D’Ambrosio, ha preso
parte alla manifestare regionale “Giornata di
mobilitazione a tutela dell’agricoltura e dell’agroalimentare
pugliese”
in piazza Libertà dinanzi al Palazzo del
Governo a Bari per difendere l’intero settore degli
agricoltori che sta resistendo alla crisi che rischia di finire
soffocato dalle troppe e ingiuste tasse e da scelte politiche
sbagliate; erano diverse migliaia gli agricoltori pugliesi che vi
hanno preso parte, indetta da Agrinsieme Puglia con il coordinamento
delle organizzazioni agricole Cia Confederazione Italiana
Agricoltori, Confagricoltura, e Alleanza delle Cooperative settore
agroalimentare (Legacoop, Confcooperative, Agci ).
Nel
corso del sit in è stato messo in evidenza come l’agricoltura
pugliese stia attraversando un momento di crisi senza precedenti, con
migliaia di aziende che negli ultimi anni hanno chiuso i battenti e
tante altre che saranno costrette a farlo, con perdita di ulteriori
posti di lavoro, se non si adottano adeguate politiche di sostegno al
comparto agricolo.
Si
è trattato di una manifestazione convocata per riportare
l'attenzione del Governo nazionale e regionale, della rappresentanza
politica e dei cittadini sui tanti problemi irrisolti del settore
agricolo e agroalimentare, che nonostante tutto continua a
rappresentare uno dei principali "motori" dell'economia
italiana in termini di reddito prodotto e occupazione.
Alla
iniziativa hanno partecipato numerosi parlamentari pugliesi,
esponenti del governo regionale, consiglieri regionali, sindaci e
candidati alla carica di governatore della Regione Puglia per le
prossime elezioni regionali.
Nel
corso del presidio è stato presentato il documento con le proposte e
le richieste di Agrinsieme Puglia e Copagri Puglia al Governo
nazionale e alla Regione Puglia, per far fronte a quella che è
diventata una vera e propria emergenza. Lo stesso documento è stato
consegnato al Prefetto di Bari.
Tredici
i punti riportati nel documento tra cui la tanto contestata IMU
agricola, la dotazione di gasolio agricolo alle aziende, la PAC, il
PSR, la semplificazione burocratica, l’emergenza Xilella e diverse
altre questioni.
“L’Imu
è una tassa iniqua e insostenibile e serve un intervento di
revisione strutturale del decreto con la cancellazione o modifica
sostanziale della norma che riduce sensibilmente i territori esenti
da Imu – ha dichiarato Raffaele Carrabba, presidente Cia
Confederazione italiana Agricoltori Puglia nonché coordinatore
regionale di Agrinsieme – I terreni utilizzati dagli agricoltori
sono beni strumentali delle imprese agricole. Gli agricoltori non
vogliono continuare ad essere considerati come una categoria
assistita ma come aziende a cui applicare norme che consentano di
operare con dignità ed equità fiscale. In questo 2015 ci sarà,
inoltre, la riduzione sui premi Pac (che dal 2015 al 2020 si
abbatteranno di oltre il 40%) e la riduzione del 26%
nell’assegnazione del carburante agricolo. Siamo in ritardo con
l’attuazione della riforma della Pac. Dopo il primo decreto
ministeriale di novembre si stanno rimettendo in discussione
orientamenti e decisioni già assunti a suo tempo, mentre gli
agricoltori devono con cognizione predisporre i piani produttivi. È
necessario non applicare, per questo primo anno di entrata in vigore
della riforma, le penalità per non rispetto del greening. Anche
sulla definizione del Piani di Sviluppo Rurale da parte dell’UE –
ha concluso Carrabba – Siamo in forte ritardo. Le imprese agricole
non possono attendere oltre misure essenziali per la gestione delle
loro aziende”.
“Gli
indici di congruità disposti dalla Regione Puglia sono un fardello a
carico della competitività delle aziende agricole pugliesi.
L’orientamento generale, condiviso a tutti i livelli, vede
nell’innovazione tecnologica e nella riduzione dei costi della
manodopera la chiave di volta per il miglioramento della
competitività delle imprese agricole – ha spiegato Umberto Bucci,
presidente di Confagricoltura Puglia – Ma in Puglia la Regione di
fatto impone alle aziende dei limiti di impiego minimo della
manodopera. Siamo senza riserve contrari al lavoro non
regolare, ma questa sciagurata norma, in realtà, crea ostacoli
proprio a quelle aziende che invece operano nella legalità. È
assolutamente indispensabile abolire il sistema degli indici di
congruità – ha concluso Bucci – Perché è un grave freno per la
competitività delle aziende pugliesi”.
“La
Puglia ha una struttura produttiva agricola fatta da una miriade di
piccole aziende che rappresenta un vincolo allo sviluppo – ha
evidenziato Angelo Petruzzella, coordinatore regionale dell’Alleanza
delle Cooperative Italiane settore agroalimentare (Legacoop,
Confcooperative, Agci) – Aggregare le aziende agricole, in
Cooperative e Organizzazioni di Produttori è dunque indispensabile
per affrontare la sfida dell’efficienza tecnica e dei mercati
globali. Il sistema cooperativo e delle OP della Puglia è
in grado di affrontare e vincere questa sfida ma ha bisogno di
strumenti e risorse. Le scelte fatte dalla Regione insieme alle
organizzazioni agricole , con il PSR e la Legge sulla
cooperazione , vanno in questa direzione. Questo indirizzo però
deve essere portato avanti con la massima coerenza e rafforzato
negli strumenti di attuazione ad iniziare dai Bandi del PSR. Non
è un buon segnale così, l’assenza di risorse nel
bilancio di previsione 2015 per la legge sulla cooperazione. Ma
a tal proposito è indispensabile un intervento più generale, forte
e innovativo, per sostenere l'accesso al credito delle cooperative e
delle imprese agricole, senza il quale si riduce la stessa
possibilità di fare investimenti con il prossimo PSR. Così
come chiediamo alla Regione – ha concluso Petruzzella – Una forte
azione verso il Ministero per una rapida definizione delle nuove
regole per il riconoscimento delle Organizzazioni dei Produttori”.
“Consideriamo
prioritaria la cancellazione o comunque la sostanziale modifica
dell’Imu – ha sottolineato Tommaso Battista, presidente Copagri
Puglia – Questa tassa non fa che aumentare l’abbandono
dell’agricoltura, soprattutto da parte di quei giovani che si
stanno avvicinando alla terra grazie alle opportunità offerte dal
nuovo PSR e dalla nuova PAC. Un’altra richiesta fondamentale
per il lavoro agricolo riguarda la concessione delle agevolazioni sul
carburante che il governo da quest’anno ha ulteriormente ridotto
del 26,11%. Chiediamo di dare attuazione al D.M. sul pacchetto latte
rafforzando il ruolo delle OP e AOP al fine di strutturare e dar
corso agli accordi interprofessionali permettendo di avere il prezzo
del latte alla stalla che sia remunerativo rispetto ai di
produzione. L’agricoltore non chiede assistenza ma solo di
essere libero da burocratizzazione e costi insostenibili. È poi
indispensabile – ha concluso Battista – Attivare un fondo di
garanzia per le imprese per consentire l’accesso agli
investimenti”.
Fonte: CIA Taranto.