Una
grotta sulla strada statale 100 tra Gioia e Mottola all’altezza del
distributore di benzina Agip in direzione Taranto.
E’
quanto apparso alla vista degli operai impegnati durante i lavori di
allargamento del tratto della strada statale 100 a qualche chilometro
da Gioia del Colle.
Il
ritrovamento è di circa un anno e mezzo fa e la notizia è rimasta
quasi nascosta ma non certo per particolari motivi di segretezza.
Le
fotografie del ritrovamento hanno iniziato a circolare su Facebook
qualche giorno fa e ci siamo messi subito alla ricerca della verità.
“L’Anas
pugliese ha mostrato da subito molta disponibilità e attenzione al
ritrovamento –
ci racconta Vincenzo
Martimucci,
Presidente della Federazione Speleologica Pugliese – tanto
da modificare il progetto della strada per la tutela della grotta”.
“Si
tratta di una grotta con una profondità di circa otto metri e un
diametro di quindici metri -
dichiara Mirko
Mangini a
Gioia News - e
appare come un grande cavernone con un piccolo ramo laterale”.
Mirko fa parte del Gruppo Ricerche Carsiche di Putignano ed è il
primo speleologo che si è introdotto nella grotta quando è stata
scoperta.
Le
prime operazioni hanno visto la partecipazione del gruppo di
Putignano, del Gruppo Grotte di Grottaglie e del Gruppo ‘Ndronico
di Lecce.
Quando
abbiamo mostrato le fotografie al geologo gioiese Raffaele
Sassone ci
ha esternato tutta la sua soddisfazione: “è
una bella grotta, e l’altezza di stalattiti e stalagmiti, almeno
dalle foto, testimonia un’età molto avanzata della stessa. Si
tenga presente che ogni millimetro di stalattite o stalagmite
testimonia circa quaranta anni di vita della grotta. Quindi parliamo
di una grotta con più di centomila anni”.
All’interno
della grotta non sono state trovate particolari forme animali, in
quanto era totalmente chiusa dall’esterno, ad eccezione dei
classici insetti ritrovabili normalmente in grotta.
Non
è una grande scoperta dal punto di vista naturalistico in quanto
anche questa è una delle innumerevoli grotte carsiche del nostro
territorio. Tuttavia è apparsa particolarmente affascinante a chi ha
avuto la fortuna di vederla.
Le
grotte si creano con l’azione dell’acqua piovana che si infiltra
nelle rocce erodendole e dissolvendo il carbonato di calcio. La
formazione di stalattiti e stalagmiti e delle relative colonne che si
creano quando vanno a incontrarsi, è l’effetto del
deposito chimico dello stesso carbonato di calcio che l’acqua
ha precedentemente dissolto.
Al
momento la grotta è stata accatastata come da normativa vigente, ma
non è dato sapere in che modo potrà essere valorizzata in futuro.
Fonte:
www.gioianews.it