Taranto
- "Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo
cibo". Cosi Ippocrate, padre della medicina, circa 2500 anni fa
sintetizzava il pensiero, in riferimento a quello che mangiamo.
A
distanza di tanto tempo il pensiero è sempre valido: a tal proposito
la Cia Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto mette in
risalto che la crisi economica, da un lato il cambio di abitudini,
nel fare la spesa, ha portato alla disaffezione nel consumo dei
prodotti del nostro territorio. Il mondo della GDO (grande
distribuzione organizzata) sta sempre più allontanando i consumatori
dai sapori, dai profumi dei nostri prodotti, sta sempre più
massimizzando le qualità organolettiche dei prodotti e,
conseguentemente, i gusti dei consumatori. Sta sempre più scemando,
se non proprio scomparendo, il rapporto di fiducia con il
salumiere, con il macellaio, con il fruttivendolo, sul consigliare il
prodotto da acquistare, che indicava la provenienza del prodotto, che
vantava con orgoglio il rapporto diretto con il produttore.
Questi
sani principi hanno permesso ai consumatori fino a dieci anni fa di
mangiare sano, genuino, di assaporare la freschezza dei prodotti
locali, di gustare i sapori dei prodotti del nostro territorio (si
aspettava la produzione locale per poter assaggiare una frutta
profumata e dolce, si chiedeva da quale masseria provenisse la carne
che si stava acquistando o si acquistavano i latticini dal
caseificio locale, perché se ne conosceva la provenienza del
latte).
Oggi
nelle nostre masserie rimangono i vitelli in attesa di macellazione o
venduti al prezzo complessivo di 20 euro, il latte viene ritirato
sotto il prezzo di costo, 0.37 € litro, i suini vengono allevati
quasi per il consumo proprio dei componenti della famiglia
dell'allevatore; i polli, i tacchini che compriamo provengono da
grandi allevamenti, il pollo, il tacchino ruspante o il
coniglio delle nostre masserie è quasi totalmente scomparso, i
nostri agrumi, la nostra frutta, l’uva o i nostri ortaggi spesso
rimangono non raccolti, perché i prezzi sono così bassi che non
coprono nemmeno le spese di raccolta.
I
prodotti dei nostri territori sono prodotti sani, controllati in
maniera scrupolosa, controlli imposti dalle varie normative italiane
ed europee; molto spesso i prodotti provenienti da alcuni Paesi
esteri non offrono le stesse garanzie igienico-sanitarie e di tutela
del consumatore come quelli italiani.
La
Cia Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto ritiene che
bisogna tornare alle vecchie abitudini e consumare le produzioni
locali per poter dare credibilità alla nostra agricoltura, per poter
incentivare i giovani a credere nell’imprenditorialità agricola.
L’agricoltura
è rispetto dell’ambiente, tutela e mantenimento del territorio in
cui viviamo.
Agli
operatori del mondo agricolo è affidata la nostra salute sia per ciò
che mangiamo, sia per ciò che respiriamo.
Gli
agricoltori tutelano il territorio, con il loro lavoro, con la cura
della terra si evitano disastri ambientali, con il pascolo degli
animali si curano i terreni non coltivabili, si cura il bosco
dalle erbe infestanti e lo si protegge dagli incendi,
all'imprenditore agricolo è affidato l’allevamento e le
coltivazioni nel rispetto della biodiversità.
Un
mondo senza agricoltura vuol dire deserto, vuol dire un mondo senza
vita.
La
Cia Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto ribadisce che
soltanto la consapevolezza e la conoscenza del consumatore può
aiutare l’agricoltura del nostro territorio, se si acquistano i
prodotti locali il mondo agricolo ti ricompensa offrendoti salubrità
e vivibilità.
Fonte: CIA Taranto.