Taranto
- La Cia Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto è perplessa
sulla proposta della Commissione Europea di autorizzare un accesso
temporaneo supplementare di olio d'oliva tunisino nel mercato
dell’Unione Europea.
Pur condividendo la necessità di intervenire
a supporto dell'economia del Paese in questa contingenza eccezionale,
è ugualmente doveroso interrogarsi sulle ripercussioni economiche di
una scelta del genere su un settore così rilevante per l'agricoltura
comunitaria, italiana e, soprattutto, del nostro territorio, come
quello dell'olio d'oliva.
Ci
sono sicuramente segnali di ripresa del settore in Italia e da noi,
con la campagna olivicola 2015 che sarà sicuramente migliore
rispetto ai risultati disastrosi dello scorso anno. In più l'impegno
del Governo sulle risorse a sostegno dell'olio d'oliva incentiva i
nostri operatori a impegnarsi anche in investimenti di medio e lungo
periodo. È chiaro che in questa situazione, con un comparto che sta
tentando di reagire alla crisi, ipotizzare l'ingresso facilitato di
ulteriori 35 mila tonnellate di olio tunisino in Europa preoccupa
fortemente gli olivicoltori italiani, che temono una diminuzione
competitiva sui prezzi.
Se
l'obiettivo dell'Europa è essere solidali con i Paesi terzi tramite
azioni commerciali di privilegio, non va dimenticato però che non si
può sempre penalizzare il settore primario. Le negoziazioni
dell'Unione Europea non possono considerare come "merce di
scambio" sempre i prodotti dell'agricoltura e soprattutto
decisioni così importanti, prima di essere adottate, devono tenere
conto dell'impatto economico e delle richieste degli operatori
europei.
Nelle
prossime settimane sarà decisivo l'intervento di Parlamento e
Consiglio dell’Unione Europea per rivedere questa proposta
legislativa e intervenire nei confronti della Commissione affinché
non si dimentichi che la solidarietà va anche dimostrata agli
agricoltori europei che stanno attraversando crisi importanti in
molti settori, come hanno dimostrato i 6 mila produttori agricoli che
hanno manifestato a Bruxelles lo scorso 7 settembre.
Fonte: CIA Taranto.