CHI
TARDI ARRIVA MALE ALLOGGIA
In
un periodo come questo, caratterizzato sempre di più da un corposo
taglio dei trasferimenti agli enti locali da parte del governo
centrale, l'unico modo per accaparrarsi risorse da investire per il
bene della comunità è rappresentato da un certosino monitoraggio
dei bandi pubblici, regionali e non, ai quali partecipare con
celerità e presentando progetti validi per ottenere finanziamenti.
Lo
scorso 20 agosto la Regione Puglia aveva approvato un
avviso pubblico per il finanziamento di interventi di recupero,
restauro e valorizzazione dei beni culturali mobili e immobili di
interesse artistico e storico di proprietà degli enti pubblici
locali ovvero Comuni e Province. Tale bando garantiva una copertura
totale delle spese da sostenere per l'esecuzione dei lavori, degli
impianti e delle forniture e prevedeva la possibilità di presentare
le istanze tra il primo e il 15 settembre, specificando all'art. 8
che il criterio di esame delle domande era costituito dall'ordine
cronologico di presentazione delle stesse.
Il
Comune di Mottola aveva comunicato con toni trionfalistici di aver
inoltrato richiesta il 14 settembre, UN GIORNO PRIMA DELLA SCADENZA
DEI TERMINI E 14 GIORNI DOPO L'APERTURA DEL BANDO, presentando un
progetto per la ristrutturazione e la sistemazione dei locali della
Torre dell'Orologio, sita in Piazza Plebiscito, per un importo
complessivo di circa 700 mila euro.
Di
fatto decretava ab initio la propria esclusione dal finanziamento
proprio in virtù del criterio richiamato dell'ordine cronologico di
presentazione dei progetti che lo relegava tra gli ultimi posti della
graduatoria. Ed infatti lunedì 19 ottobre la Regione Puglia ha
pubblicato l'elenco dei comuni ammessi ad ottenere le risorse per
finanziare gli interventi in questione. E' pleonastico dire che
Mottola non risulta in tale lista!
Se
è vero che con i tempi che corrono è difficile gestire la cosa
pubblica per mancanza di fondi e di risorse, è oltremodo vero che
l'incapacità e la sonnolenza amministrativa che si registra da tre
anni sulla nostra collina, da parte di chi si era proposto come il
"nuovo" che avrebbe dovuto dare un cambio di rotta, non
possono non destare preoccupazione, irritazione e scoramento.