MOTTOLA
– “Musica sei ... è musica, canto, danza, poesia. Ma è anche
passione, emozione, amore, sogno. Insomma, è una carezza ai sensi”.
Così, Annalisa Palattella di “Vento di Terra”, ha definito lo
spettacolo confezionato dal M° Leo Caragnano, portato all’attenzione
del pubblico prima nella splendida cornice dell’agriturismo
“Villino Odaldo” di Arcangelo Latorrata e, poi, nella sede
dell’associazione “Agorà” di Antonella Casulli”, nel centro
storico di Mottola.
Si
tratta di un recital, pensato, studiato, per certi versi anche
sofferto, che ha visto il M° Caragnano tornare all’opera, dopo il
grave incidente stradale, che, il 6 luglio scorso, lo ha visto
gravemente coinvolto, sulla strada statale 100, assieme alla compagna
Angela Filomena.
Mesi
di riabilitazione, per recuperare appieno la funzionalità della mano
destra ed “il miracolo si è avverato – ha detto commosso
Caragnano - dopo lo spettacolo, dedicato alla zia, il suo angelo
custode, che, ironia della sorte, perse la vita qualche ora prima di
quel terribile incidente”.
Così,
il M° Caragnano è tornato ad esprimere la sua passione musicale al
pianoforte, in uno spettacolo, di cui lui stesso né è il direttore
artistico.
Ha
proposto musiche di Mozart, Heller, Bach, Cimarosa, Kuhlau, creando
una sorta di filo conduttore poetico – musicale, che riporta
indietro, nel tempo, sul finire del ‘700.
A
momenti di solo musica strumentale, con Caragnano accompagnato al
violino da Cosimo Angiulli e da Antonella Santoiemma al flauto, si
sono alternati momenti di poesia, canto e danza, con la
partecipazione di “tre muse d’eccezione”: Annarita Di Leo, musa
ispiratrice del canto; Maria Paola Nigro, della poesia; Sara
Montemurro della scuola di ballo “Royal Ballet”, musa della
danza.
Un
reading – spettacolo, che esula dal solito format, destinato a
palati raffinati, per un pubblico che ama concentrarsi sulle note,
sull’espressività vocale, sulla gestualità.
Il
M° Caragnano ed i suoi collaboratori sono riusciti a creare
un'atmosfera straordinaria, rapendo letteralmente il pubblico con
musiche, danze, versi e sensazioni, in un percorso emotivo, che ha
saputo coinvolgere i cinque sensi all'interno di uno scenario, curato
nei minimi dettagli, in entrambe le location.
Un
recital pensato per emozionare i sensi, quindi, “in parte dedicato
alla musica, la cura migliore dell’anima – è stato il commento
di Caragnano - in grado di farti superare le difficoltà. Ridandoti
le ali, anche nei momenti più avversi della vita, ti infonde la
forza ed il coraggio per riprendere a volare, per te, per gli altri”.