MOTTOLA (TA) – “Una confraternita in cammino dal 1701…per la
carità”. Anche quest'anno, sarà la solidarietà il motivo ispiratore della
mostra dei misteri in miniatura, allestita dalla Confraternita del Carmine, nei
locali parrocchiali, in via Mazzini 58.
Presso la parrocchia omonima, infatti, è stata
organizzata una raccolta di viveri, da distribuire ai cittadini più bisognosi,
che proseguirà per tutto il periodo pasquale, coinvolgendo anche le scuole di
ogni ordine e grado.
La mostra, quindi, oltre ad avere una valenza
religiosa ed artistico - culturale, punta alla solidarietà; la stessa che, 365
giorni l'anno, così com'è nel vero spirito confraternale, in silenzio muove
ogni singola iniziativa della Confraternita del Carmine dal lontano 1701 ovvero
da ben 315 anni.
L’inaugurazione è prevista per domenica, 6 marzo,
alle ore 19, alla presenza del Direttivo della Confraternita, del padre
spirituale don Sario Chiarelli, del sindaco Luigi Pinto e di una ventina di
fedeli in abito da rito.
La mostra ripropone in miniatura la processione dei
misteri in miniatura. Quella del Sabato Santo, per intenderci, che, dalle prime
ore dell'alba, esce dalla parrocchia del Carmine, per, poi, rientrarvi a mezzogiorno inoltrato.
In esposizione, quindi, oltre 200 elementi in
miniatura: dalle paranze in terracotta di 12-13 cm ovvero i confratelli in
abito da rito, che “nazzicano”, ai Misteri di 15 - 20 cm, realizzati dai
fratelli Gallucci di Lecce. Tra un Mistero e l’altro, poi, anche i crociferi,
confratelli con il solo camice bianco e non manca neanche il complesso
bandistico. Riprodotte anche le donne, che, vestite di nero, affiancano la bara
di Gesù Morto, le autorità civili e militari, i chierichetti, il sacerdote ed i
due gruppi bandistici. Ed, ancora, i lampioni accesi all'alba, il pavimento in
cartongesso a ricordare le chianche del centro storico.
A fare da cornice alla processione in miniatura
sarà, poi, una mostra fotografica, realizzata dal confratello Giuseppe Carucci
ed una mostra di quadri a cura dell’artista locale Stefano D’Onghia.