Così
come avviene nei Centri Diurni di Mottola, Massafra e Statte, anche
in quello di Palagiano, ubicato nel quartiere Bachelet, anch’esso
gestito dalla cooperativa “La Vela”, le attività continuano a
pieno regime, coinvolgendo tutti gli utenti.
Qui
le patologie sono molto gravi. C’è chi non parla, chi non cammina,
chi non ha la possibilità di fare nell’uno nell’altro. Così,
gli operatori del Centro, coordinati della referente locale Donatella
Silvestri, ogni giorno, con passione e dedizione, si impegnano a
creare, inventare iniziative che, in qualche modo, consentano a
ciascun utente, ognuno per le proprie possibilità, di comunicare.
E,
allora, quale strumento migliore della musica, per demolire ogni
barriera e creare un filo diretto con il mondo esterno? Così,
proprio sulla musica è stato improntato l’ultimo spettacolo, in
ordine di tempo, realizzato dal Centro Diurno di Palagiano.
Come
sottolineato da Adriano Morales, presidente della cooperativa “La
Vela”, “tutti gli utenti del Centro, diciassette, hanno dato il
massimo, per esternare le proprie emozioni: tutti protagonisti,
nessuno escluso”. Merito anche “del lavoro quotidiano svolto
dagli operatori”, come ricordato da Porzia Mastropierro, vero
supporter organizzativo per i quattro Centri Diurni.
Tema
centrale dello spettacolo, gli anni ’50, in cui l’Italia in
bianco e nero, ancora mezza distrutta dalla guerra, con l'arrivo
degli americani, scopre un altro mondo, fatto di jeans, di duri
sempre con il bicchiere in mano e la sigaretta in bocca. Sono gli
anni in cui i giovani impazziscono per la moda, il cinema e la
musica.
Proprio
ricordando quegli anni, i ragazzi del Centro, sulle note di “Tu vuò
fa l'americano”, lanciata da Renato Carosone nel 1956, hanno
riportato alla mente dei presenti il sogno americano. Fasce in testa,
gonne lunghe e larghe, le ragazze; jeans e giubbotti in pelle, i
ragazzi.
Ma
quelli, furono anche gli anni in cui Fred Buscaglione firmava il suo
primo 78 giri “Che bambola”. Così, simpaticamente, sulle note di
quel brano, un utente del centro, con tanto di giacca a righe,
sigaretta alla mano e cappello in testa, ha fatto rivivere
Buscaglione e sorridere i presenti, per l’originale ed impeccabile
interpretazione.
Ed,
ancora, utenti impossibilitati a parlare, che con il movimento degli
arti inferiori o superiori hanno comunicato la loro voglia di vivere
improvvisando una band musicale, per suonare lo swing.
Altri
utenti, poi, si sono scatenati nel rock and roll e nel bughi bughi.
Uno spazio riservato anche ad Arthur Herbert Fonzarelli ovvero
“Fonzie” di Happy Days.
Per
l’occasione, presenti anche i volontari di “Mister Sorriso”,
portati dall’ex consigliere comunale Domenico Latagliata.