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venerdì 23 settembre 2016

GROTTAGLIE (TA). DIVERSABILI DEL CENTRO DIURNO DI STATTE, DOMENICA 25, IMPEGNATI NELLA MARATONA SPORTIVA DI GROTTAGLIE.


GROTTAGLIE (Ta). Anche sette utenti del Centro Diurno di Statte parteciperanno all’iniziativa “Giochi senza barriere”, la maratona sportiva in cui “tutti vincono, nessuno perde”, in programma domenica 25 settembre, presso il centro sportivo “Il Monticello” di Grottaglie, in viale Padre Ignazio D’Amuri, 1. Start, ore 15.

L’iniziativa è promossa dall’associazione “Sono e posso”, dal Movimento Sportivo Popolare e dalla Polisportiva “S. Francesco De Geronimo”. In campo, soprattutto diversabili, “a dimostrazione di come – è il commento degli organizzatori – con forza di volontà e gioco di squadra, ogni traguardo diventa raggiungibile, aldilà di ogni impedimento fisico”.
Ne sono convinti anche i diversabili del Centro Diurno di Statte, Maurizio, Costantino, Baglivo, Giovanni, Giuseppe, Antonio e Carmine, età compresa tra i 22 ed i 44 anni. Loro, complici il presidente della cooperativa che gestisce la struttura, Adriano Morales e la referente della stessa, Luana Pagliarulo, hanno subito deciso di mettersi in gioco ad ogni costo, accettando l’invito arrivato dagli amici di Grottaglie e fatto veicolare dal consigliere comunale stattese Ivan Orlando.
Sport, solidarietà, quindi, ma anche danza, musica, giochi e divertimento. L’iniziativa vedrà anche la partecipazione del gruppo “Boys Taranto Basket” di Palagiano, dell’A.S.D. “Lupiae Team Salento” e dell’A.S.D. “Arcieri dello Jonico” di Crispiano.
In serata, oltre ad uno spettacolo circense con il circo Laboratorio Nomade, sarà ospite il maestro Vincenzo Deluci, classe 1974, jazzista tetraplegico, che ha lotta per amore di “Titina”, la sua tromba. Fondatore, quattro anni fa, con l’amico trombettista Giuliano Di Cesare, dell’associazione di promozione sociale “AccordiAbili”, è la testimonianza vivente di come con tenacia e determinazione si possano abbattere tutte le barriere della vita.

Dopo l’incidente stradale, che lo vide coinvolto nel 2004, i medici non gli lasciarono molte speranze: sarebbe rimasto per sempre immobile a letto e avrebbe utilizzato un respiratore artificiale. Oggi, Vincenzo non solo a letto non rimane più di quattro ore al giorno, ma ha anche ripreso a suonare grazie ad una tromba particolare, una slide trumpet, adattata agli attuali movimenti del suo corpo, realizzata proprio dal suo amico Giuliano. L’idea è diventata un progetto per musicisti disabili.