Arrestati
dai Carabinieri due uomini e un terzo complice denunciato in
stato di irreperibilità.
I
carabinieri di Mottola, nella tarda serata di ieri, hanno arrestato
due uomini, di origini campane, Francesco Bamundo di 46 anni e
Gennaro Vollero di 26, entrambi noti alle forze di polizia, per
truffa aggravata ai danni di una donna del posto, denunciando in
stato di irreperibilità, per il medesimo reato, il terzo complice
Michele Mele, 31enne anch’egli campano e conosciuto alle Forze di
Polizia.
I
tre, in concorso tra loro, hanno messo in scena il loro siparietto e
contattata telefonicamente la vittima, spacciandosi per
“Carabinieri”, le avevano fatto credere che la figlia si trovava
presso la Caserma di Taranto poiché aveva causato un incidente
stradale, a seguito del quale un’anziana 87enne versava in gravi
condizioni.
I
malfattori per aggirare la vittima, hanno creato un quadro
inverosimile della situazione, reso complesso e di difficoltosa
risoluzione, con l’intento di alimentare lo stato di preoccupazione
ed agitazione nella donna, paventando addirittura gravi ripercussioni
giudiziarie a carico della congiunta. A questo punto è stato
proposto alla vittima un pagamento di ottomila e 100 euro, da
eseguire nell’immediatezza, al fine di dissuadere i familiari della
vecchietta rimasta coinvolta nel sinistro dal proporre denuncia.
A
fronte delle difficoltà rappresentata dalla signora ad effettuare
tecnicamente tali versamenti, i suoi interlocutori l'hanno subito
rassicurata, in quanto avrebbero superato la problematica mandando
sul posto un loro collaboratore che, peraltro, si è presentato
immediatamente quando ancora la conversazione telefonica era in
corso. Quest’ultimo, comunque, vestiva abiti borghesi e non
mostrava alcun segno distintivo di appartenenza all’Arma.
I
presunti “Carabinieri”, nella circostanza, appreso che la donna
aveva la disponibilità di “soli” 6mila euro in contanti, dopo un
breve colloquio tra loro, mediante l’utenza telefonica della stessa
vittima, hanno convenuto che potevano essere sufficienti, pertanto
l’uomo incaricato della riscossione si è allontanato con la somma
di denaro.
Solo
a quel punto la signora, analizzata a freddo l’inverosimile
vicenda, si è resa conto di essere stata oggetto di un raggiro,
pertanto è scesa in strada ed ha incrociato una pattuglia di
Carabinieri, questa volta quelli autentici, ed ha quindi raccontato
l’accaduto.
Immediatamente
sono state avviate serrate ricerche nell’abitato di Mottola, con il
concorso di diverse pattuglie della Compagnia di Massafra, che hanno
consentito di rintracciare in serata i citati Bamundo e Vollero, a
bordo di un veicolo al cui interno i militari hanno ritrovato e
sequestrato effetti personali, telefono cellulare e documenti vari,
alcuni dei quali muniti di foto, appartenenti al Mele, nella cui
effigie la donna ha riconosciuto senza ombra di dubbio colui al quale
aveva consegnato il denaro, e che verosimilmente, al momento del
controllo, non si trovava insieme ai suoi complici poiché impegnato
nella ricerca di un’ulteriore vittima nei paraggi.
Alla
luce di quanto sopra, i due soggetti fermati sono stati dichiarati in
stato di arresto e, dopo le formalità di rito, sono stati tradotti
presso la Casa Circondariale di Taranto su disposizione del pm di
turno Rosalba Lopalco.
Proseguono
le indagini allo scopo di rintracciare il terzo colpevole nonché al
fine di accertare la responsabilità dei tre malfattori in ordine ad
eventuali ulteriori episodi verificatisi in Provincia di Taranto.
I
Carabinieri, ancora una volta, esortano tutti i cittadini a non dare
alcun credito a soggetti che si presentino come appartenenti all’Arma
avanzando richieste di denaro per la risoluzione “bonaria” di
qualsiasi tipo di controversia e, nel caso di situazioni sospette,
invitare i presunti militari ad esibire i prescritti distintivi di
riconoscimento, soprattutto se si tratti di personale in abiti
civili, allertando contestualmente il servizio di pronto intervento
112, che potrà verificare rapidamente l’eventuale appartenenza
degli stessi all’Istituzione.
Fonte: www.tarantosette.it