In
questi giorni la nostra comunità paga un prezzo altissimo per le
morti sul lavoro. Dopo i casi delle settimane scorse a Piacenza,
all’Ilva di Taranto e all’Atac azienda ti trasporto romana, si
aggiungono i nostri concittadini
Natale Chiarelli di 29 anni
dipendente della società ”Officine Jolly” di Statte che opera
come azienda appaltatrice di manutenzione motori presso l’Arsenale
della Marina Militare di Taranto, deceduto mentre operava nella sala
motori del sommergibile”Gazzana” e l’agricoltore Francesco
Montemurro 62enne deceduto a causa di un infortunio con la
motozzappa.
Dall’inizio
dell’anno sono oltre 500 i morti sul lavoro. E’ un dato
inaccettabile che rappresenta una situazione sempre più drammatica.
Spetta alla magistratura e agli organi preposti per la tutela e la
sicurezza sul lavoro accertare le cause che hanno provocato questi
decessi.
Queste
morti non sono mai la conseguenza della fatalità ma sempre della
mancanza di rispetto delle imprese per le procedure e le regole di
sicurezza e, in generale della inadeguatezza dei sistemi di
prevenzione tali da garantire la sicurezza dei lavoratori.
Questa
amara realtà e la conseguenza di un clima di comportamenti che
valutano la vita e il lavoro e le condizioni in cui si svolge come
variabili dipendenti dagli interessi dell’impresa e del profitto.
I
subappalti e la precarietà lavorativa peggiorano le condizioni di
lavoro e aumentano le pressioni sui singoli lavoratori, che pur di
mantenersi il lavoro sono costretti a lavorare a qualsiasi condizione
in materia di orari, salario e sicurezza sul lavoro.
La
Cgil di Mottola è vicina ai parenti delle vittime, esprime le
proprie condoglianze e ribadisce il proprio impegno ai vari livelli
sociali e istituzionali al fine di garantire un lavoro sicuro e con
diritti, dichiara la propria contrarietà a qualsiasi intervento
legislativo o contrattuale, che peggiori le norme sulla sicurezza.
Invita
tutte le forze sociali e istituzionali ad intervenire nelle sedi
opportune al fine si sensibilizzare tutti i soggetti interessati a
fare formazione e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Il
diritto alla vita di un lavoratore è un bene assoluto che nessuno
può cancellare.
Il
Coordinatore CGIL Mottola
Giuseppe
Quero