MOTTOLA
(TA). Anche la comunità mottolese si appresta a vivere lunedì,
8 maggio, la festività di San Nicola.
Un santo, al quale è dedicata
una delle più rinomate cripte rupestri mottolesi, definita, per la
straordinaria bellezza dei suoi affreschi, la "Cappella Sistina
della Civiltà Rupestre", una vera e propria "perla"
del patrimonio rupestre.
Padre
Domenico Kyriakos Cantore della parrocchia di “San Giuseppe
Lavoratore”, già lo scorso anno, si rese artefice di tutta una
serie di iniziative, a testimonianza del suo amore verso l’oriente
cristiano, ma anche dell’attenzione riservata, in terra di Puglia
ed, in particolare, a Mottola, a San Nicola. “E’ un grande
taumaturgo – spiega don Domenico - uno dei più straordinari e
celebrati santi della cristianità, simbolo di aggregazione, di
ecumenismo, di dialogo fra le due Chiese, l’orientale e
l’occidentale”.
Quest’anno,
padre Domenico ha fatto realizzare una statua (già collocata in
parrocchia), dal maestro cartapestaio di Francavilla Fontana, Pietro
Balsamo. La testa e le mani sono in ceramica ed indossa la pianeta,
che fu del primo parroco di “San Giuseppe”.
Lunedì
mattina, alle ore 11, in collaborazione con l’Ufficio di
Informazione ed Accoglienza Turistica, è previsto un raduno nella
cappella rupestre, per celebrare un momento di preghiera. In serata,
alle 18, è prevista la celebrazione eucaristica solenne, in
parrocchia, che si concluderà con due momenti importanti: l‘unzione
dei presenti con la manna del santo e la benedizione del corredo
raccolto, il 6 dicembre (giorno che il calendario dedicata al santo),
grazie alle donazioni dei fedeli. Nel più totale anonimato, sarà,
poi, consegnato, ad una famiglia bisognosa.
“Un
modo – ha spiegato don Domenico – per ricordare la Praxis de
Tribus filiabus, la dote alle tre fanciulle, alla quale, tra
l’altro, si fa riferimento anche nella nostra cripta rupestre di
Santa Margherita”.
Si
racconta, infatti, che un uomo di Patara, probabilmente vedovo,
avesse tre figlie bellissime, che, però, data la situazione
economica familiare, non trovavano giovani, che volessero sposarle.
Il padre, allora, cominciò a meditare una soluzione estrema: la
prostituzione. Appresa la turpe notizia, Nicola costituì la dote per
le tre fanciulle, gettando di notte dalla finestra di casa una
cospicua somma di denaro avvolto in un panno.
Quindi,
leggenda, tradizione, culto, iconografia. Nikolaos è il
santo patrono della Diocesi di Castellaneta e, nell'universalità
del culto, è secondo solo alla Vergine. Esistono diversi San Nicola,
sia in oriente che in occidente; ma, quando si parla di San Nicola si
intende Nicola di Mira, divenuto di Bari, quando vennero trafugati e
portati a Bari, via mare, i suoi resti mortali (9 maggio 1087),
collocati, il 1° ottobre 1089, da Papa Urbano II, sotto l’altare
centrale della cripta, oggi, luogo di grande pellegrinaggio.