MOTTOLA
(TA). Tradizione, fede, ma anche cultura ed arte per i festeggiamenti
in onore di San Pio, iniziati, presso la parrocchia San Giuseppe
Lavoratore, venerdì 22 con la veglia di preghiera.
Per
la serata conclusiva, una parentesi storico – culturale interamente
dedicata all’iconografia. Padre Domenico Kyriakos Cantore, titolare
della stessa parrocchia, alle ore 20 di domani, presenterà, dopo la
messa, il suo volume “Dal cuore del monaco. Meditare con le icone”,
finito di stampare a giugno scorso.
Ad
affiancarlo, oltre all’assessore alla Cultura Valerio Rota, ci
saranno monsignor Vito Telesca, vicario generale della Diocesi di
Potenza, cui, tra l’altro, il volume è dedicato e lo storico Vito
Fumarola, che spiegherà la genesi dell’opera, sviscerandone i
contenuti, anche attraverso un ideale viaggio a ritroso nella storia,
alla scoperta dei tratti distintivi dell’arte iconografica.
Una
passione, quella per le icone, quasi innata in padre Domenico.
All’età di sette anni amava rifugiarsi nelle chiese rupestri di
Ginosa, suo paese natale. Nella chiesa rupestre dei Santi Anargiri
Cosma e Damiano, la scoperta di un affresco deturpato di un Cristo a
mezzo busto con le mani legate. Di qui, la voglia di Domenico di dare
quasi un volto soprannaturale a quell’affresco. Così con matite,
tempere e colori ad olio, a sette anni realizzava la sua prima icona
senza conoscerne la tecnica o la teologia.
Poi,
la formazione nella scuola di iconografia dei monaci dell’Abbazia
di Santa Maria in Pulsano, nel comune di Monte Sant’Angelo, dove
padre Domenico ha appreso che “un’icona, frutto di un’esperienza
personale con il soprannaturale – come lui stesso spesso ama
sottolineare – non è mai dipinta, ma scritta”. Di qui, la sua
convinzione che le icone non vanno viste o contemplate, ma lette.
Perché
pubblicare questo volume? Per avviare il risveglio di un monachesimo
italo – greco e per rivalorizzare la cultura italo – greco –
bizantina, strettamente connessa con l’arte iconografica.
Nel
testo sono raffigurate tutte le icone realizzate da padre Domenico,
compresa quella del Crocifisso, che, con la complicità di don Franco
Conte, il 18 novembre del 2009, fu portata a Roma e benedetta da papa
Benedetto XVI. Oggi, è collocata nella chiesa di San Lorenzo a
Laterza (Ta). Ogni icona presenta, in basso, un apoftegma ovvero una
sintesi di pensiero del suo autore ed, accanto, una “meditazione”,
che facilita l’interiorizzazione del significato della stessa
icona.
In
copertina, San Benedetto, padre abbate fondatore del monachesimo in
occidente. All’interno, oltre alla presentazione dell’autore, una
sezione storica dedicata alle origini dell’iconografia bizantina ed
un’altra, che illustra nel dettaglio le fasi di realizzazione di
un’icona. Spazio anche all’importanza della luce e al simbolismo
dei colori.