Auto
o non auto? Parcheggio o non parcheggio? Questo è il problema. L’ex
consigliere comunale Cosimo DE PACE risponde alle accuse che il
Comitato del centro storico ha rivolto alla ex Amministrazione PINTO,
e replica che a suo giudizio, sono “cavalcate politicamente e
strumentalmente” e non mirano a chiarire la situazione.
La
questione, che riguardava la possibilità per gli abitanti del centro
storico di poter parcheggiare l’auto nelle strisce blu nei pressi
della propria abitazione godendo dell’esenzione totale del
pagamento, fu affrontata e ampiamente dibattuta in Commissione di
studio “Statuto e Regolamenti” - da egli stesso presieduta -
anche con la preziosa collaborazione della Polizia Locale allo scopo
di approfondirne i vari aspetti nel rispetto delle norme
regolamentatrici in materia e del principio dell’equilibrio
numerico tra zone di sosta a pagamento e non. DE PACE richiama alla
memoria atti e date, ricordando che nella seduta del l’11 agosto
2016 il Consiglio all’unanimità dei presenti non approvò l’Ordine
del Giorno sulle modifiche alla viabilità e sosta nel centro storico
avanzata dal Comitato, sulla base sia di precise norme di legge, sia
per non discriminare i cittadini che risiedono in altre zone del
paese e che ugualmente utilizzano le aree di sosta a pagamento senza
alcuna agevolazione.
“Non
abbiamo fatto altro che applicare la legge - ha affermato DE PACE - e
quanto prevede il Codice della Strada”. Come si evince dal verbale
n. 4 del 23 maggio 2016 della stessa Commissione consiliare, data la
complessità della materia, fu invitato a relazionare in merito il
Comandante della PM, Magg. Vito Caramia, il quale chiarì che nel
caso di aree riservate (stalli gialli) la scelta è discrezionale e
la norma di riferimento è quella del comma 11 art. 7 del Codice
della Strada che riconosce ai Comuni
la facoltà di riservare, nelle zone di particolare rilevanza
urbanistica come il centro storico, spazi di sosta per i veicoli
privati, per i soli residenti, a titolo gratuito o oneroso. Dal
momento che l’argomento all’esame è, invece, la sosta
regolamentata (stalli blu), le norme di riferimento sono i commi
6,7,8 dell’art.7 C.d.S., che non prevedono nessuna esenzione totale
per i beneficiari, pertanto, bisogna necessariamente provvedere a
titolo oneroso.
Inoltre
il regolamento dava facoltà all’utente in questione, di poter
parcheggiare con lo stesso abbonamento in tutte le aree di sosta a
pagamento dislocate sul territorio comunale al costo di soli 0,50
centesimi al giorno senza limitazione di orario. "E' vero
-
continua DE PACE - che il problema del parcheggio è una questione
molto sentita dai cittadini, ma è anche vero che in particolari
condizioni nessuno può vantare il privilegio del posto auto
direttamente sotto casa: i diritti acquisiti sono sempre difficili da
modificare, ma non per questo significa che siano giusti ed
incontrovertibili".
Piuttosto,
data la totale mancanza di percorsi pedonali protetti, l’invito
rivolto al Comitato è quello di richiedere sempre più zone con
inibizione totale del traffico veicolare. Il riferimento è a
particolari zone del centro storico quali largo San Nicola, lo slargo
adiacente la chiesa di Santa Maria dell’Assunta e la piazza
prospiciente la facciata della chiesa dell'Immacolata. Con
l’amministrazione PINTO, fu tentata un’operazione di recupero e
decoro di questi luoghi attraverso l’elaborazione di progetti
coinvolgendo più comparti dell’Ente, dalla mobilità
all’urbanistica strappandoli al parcheggio selvaggio e al degrado,
inserendovi nuovi elementi di arredo urbano, illuminandoli nel
tentativo di aumentare la qualità della vita dei residenti e di
tutti i cittadini attraverso maggiori spazi per la socializzazione.
Furono inoltre introdotte nuove politiche in grado di coniugare
residenzialità e turismo; furono infatti installati lungo il borgo
antico cartelli informativi al fine di valorizzare i punti di
interesse storico e introdotte agevolazioni fiscali per favorire
l’apertura di nuove attività commerciali. Oggi purtroppo si
assiste sgomenti all’impadronirsi nuovamente di questi spazi da
parte evidentemente di cittadini insensibili oltre che sprezzanti dei
valori democratici della socialità e della convivenza. Appare quindi
quanto mai urgente rivalutare alcune scelte per garantire e
ripristinare quell’accessibilità e fruibilità del borgo che oggi
appare alquanto compromessa.
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