Un
anno fa si sono tenute in due turni le elezioni comunali, che ha
portato il M5S alla guida della città.
Un anno dopo, il Sindaco
Barulli, presenta il resoconto del primo anno di mandato, annunciando
un'iniziativa pubblica aperta a tutta la cittadinanza e nel frattempo
attraverso un comunicato diffuso sui social, con il solito piglio di
purezza ideale, traccia un primo bilancio del suo governo, ove
ancora una volta, si cerca, di mascherare l’immobilismo scegliendo
il solito spot auto celebrativo adoperando dei sostantivi energici
quali "Coraggio, Orgoglio, Libertà”.- “Coraggio per misurarsi ogni giorno con una moltitudine di problemi non avendo a volte gli strumenti normativi e le possibilità economiche per affrontarli………”
Vale
la pena ricordare al sindaco Barulli che in un passato recente, il
Movimento che oggi con tanto orgoglio rappresenta, non la pensava
proprio allo stesso modo. Infatti sono stati sempre in prima linea ad
elargire aspre critiche alle amministrazione che li hanno preceduti
secondo la logica del “tutto e subito”, ignorando all’epoca dei
fatti che “…..la gestione della cosa pubblica segue tempi
differenti rispetto alle esigenze e alle risposte che una comunità
attende”. Non ci si può nascondere dietro al fatto che mancano le
risorse. Forse c’è mancanza di idee, più che di risorse.
- “Orgoglioso della squadra che ogni giorno condivide un lavoro immane e che impara dagli errori …….“
Non
si mette in dubbio l’impegno profuso, ma evidentemente tutto questo
non basta. Indubbiamente non credo sia sufficiente frequentare
quotidianamente ed assiduamente le sale del palazzo, c’è bisogno
di capacità amministrativa, di competenza, di esperienza, di
intraprendenza, di responsabilità. Da parte di questa
amministrazione vedo tanta demagogia e poco coraggio.
- “Liberi perché siamo liberi di poter scegliere ciò che crediamo sia più giusto, liberi anche di sbagliare, perché non abbiamo padroni, sponsor, interessi…….”
A
tal proposito il Sindaco non rinuncia al suo sport preferito, quello
di denigrare gli ex amministratori, salvo poi ritenersi, con uno
slancio di modestia, “….liberi di sbagliare”. Già, come se le
scelte politiche che riguardano il futuro sviluppo del paese e della
comunità riguardassero solo un personale modo di pensare, una
leggerezza, senza alcuna attenta valutazione e/o responsabilità
alcuna sui “treni persi”. Nessuna amministrazione può
permettersi il lusso di ritenere un successo il fatto di aver
sbagliato pur avendo fatto quanto riteneva giusto; delle scelte
operate e degli errori deve renderne conto ai cittadini.
La
sensazione è che il primo anno dell’amministrazione Barulli sia
trascorsa in funzione delle continue iniziative di propaganda,
infatti a parte noiosissimi slogan, di nuovo, non si è vista nessuna
azione concreta. Tutto sembra bloccato, dagli interventi sulla
viabilità al commercio, dai Lavori Pubblici all’Urbanistica. Gli
elettori hanno ascoltato promesse roboanti, si è parlato di cambio
di passo e di rinnovamento con energie giovani per poi ritrovarci con
una città ferma al palo. Superato il momento iniziale di novità,
oggi i cittadini chiedono delle risposte, alcuni rispolverano il
programma elettorale e chiedono quale risposta sia stata data.
Un
immobilismo che si interpreta anche come conseguenza probabile della
“guerra civile” interna alla maggioranza, date le recenti
fibrillazioni per l’avvicendarsi di poltrone in Giunta, questione
sulla quale il capo dell’amministrazione, interrogato più volte si
è limitato a fornire una spiegazione lapidaria.
Il
comunicato parla di orgoglio “….di una squadra sempre disposta ad
ascoltare, le esigenze di tutti con garbo ed educazione”. Quello
che traspare in Consiglio comunale dimostra il contrario, la
maggioranza si mostra sorda ai rilievi, alle critiche e alle proposte
dell’opposizione che viene perfino accusata di non essere
collaborativa. Un Consiglio dove non c’è confronto né dialogo,
dove l’accesso agli atti è complicato perfino per i Consiglieri
comunali.
Riguardo
poi i continui paragoni e le accuse a tinte fosche sul passato mosse
nel corso di questo primo anno dal M5S alle passate amministrazioni,
ebbene ogni tanto un buon bagno di umiltà sarebbe utile, ma
soprattutto rigenerante; occorrerebbe avere l’intelligenza politica
di confrontarsi onestamente con quanto realizzato nel medesimo
periodo, inoltre, dalle “novità” che affermano di aver
introdotto, ho come l’impressione che il Sindaco non conosceva
prima la città che sta amministrando e forse non la conosce ancora
ora. Un Sindaco deve essere una presenza costante sul territorio,
presenziare alle manifestazioni, rappresentare il paese ai tavoli
istituzionali, incidere sulle decisioni che riguardano la comunità,
non si tratta di “…..amare o meno le passerelle, le fasce e i
sermoni”. Non cadiamo nel facile populismo, non si tratta di essere
"discreti" ma "rispettosi" del ruolo conferito
dai cittadini.
Il
comunicato diramato, dice cose reali e risapute, ma il tono è ancora
quello della campagna elettorale. La realtà è che il capo
dell’amministrazione e la sua Giunta hanno rinvenuto numerosi
progetti già avviati dalla passata amministrazione e in quest’ultimo
anno sono vissuti di questo, senza offrire nulla di nuovo. L’attuale
maggioranza ha promesso in campagna elettorale, “…da subito”,
attenzione ai problemi quotidiani della città e di attivarsi
per la realizzazione dei grandi progetti in grado di dare slancio al
suo rilancio. Dopo un anno è evidente che tale attenzione è
evidentemente mancata.
La
mia è una modesta riflessione critica ma costruttiva, che invita a
cambiare rotta per i prossimi anni, iniziando “da subito”, un
invito ad essere umili ed esserlo in maniera ideologica. Come
cittadino mi aspetto iniziative importanti, scelte coraggiose sui
problemi aperti e su quelli che sono
stati
i cavalli di battaglia durante la campagna elettorale, senza
tralasciare questioni sociali importanti sul welfare e sulla sanità,
quali il futuro dell’ospedale Umberto I.
Insomma,
volati via i coriandoli della campagna elettorale, finiti i
comizietti autoreferenziali, il primo cittadino ora percepisce che è
complesso governare, che costruire è più difficile che demolire,
che si sente esposto al “pubblico ludibrio”. Il cambiamento fa
parte della vita, i mottolesi lo hanno chiesto alle elezioni, ora
tocca amministrare.
Di
visione ce ne è poca, Per adesso l’impressione è che si navighi a
vista…..!
“UNITI PER MOTTOLA”
arch. Cosimo DE
PACE