“Nell’Anno
della Fede abbiamo ricevuto molte sorprese. La più grande è stata
l’elezione di papa Francesco.
Considero
anche questa nomina di un pugliese a Vescovo di Trapani come sorpresa
dell’Anno della Fede: <Davanti a te, Signore, sono i pensieri
del mio cuore> (Salmo 18). Mi consegno totalmente alla volontà
del Signore ed esprimo la mia viva gratitudine a papa Francesco, che
ha voluto coinvolgermi nel suo progetto globale di rinnovamento della
Chiesa con un’attenzione specifica verso le Chiese particolari
dell’Italia.
Dico
il mio grazie commosso alla Diocesi di Castellaneta, che mi ha amato
molto più di quanto potessi desiderare e tanto meno meritare. Dico
la mia convinta richiesta di perdono per le volte in cui non sono
stato all’altezza delle attese dei fedeli, dei religiosi e dei
sacerdoti, dei cittadini e degli immigrati. Soprattutto se ho fatto
soffrire qualcuno. Ho cercato di dare cuore, testa e mani per l’opera
che il Signore mi aveva affidato: in dono ho ricevuto non solo il
rispetto e la collaborazione come Vescovo, ma anche l’aiuto di veri
fratelli che hanno cercato con me come diventare autenticamente
cristiani nel nostro territorio. Saluto e ringrazio tutte le autorità
civili, militari e accademiche dei sette comuni della Diocesi. Saluto
e ringrazio le Autorità provinciali e regionali.
Rivolgo
un pensiero grato e fraterno ai Vescovi di Puglia: da loro ho
imparato tanto in questi anni. Porto con me la gioia della comunione
che abbiamo condiviso. Per l’Arcidiocesi di Taranto e la Diocesi di
Oria, a cui sono legato nella medesima Metropolia, dico il mio
speciale grazie: a Mons. Santoro e a Mons. Pisanello chiedo un aiuto
particolare nella preghiera.
In
questo momento penso alle opere non completate e alle tante
situazioni di fragilità, che metto fiducioso nelle mani di Dio,
Padre Provvidente. Soprattutto penso alle mamme e ai papà,
preoccupati per il futuro lavorativo e morale dei figli. A loro, con
papa Francesco, rivolgo il mio invito: “Non lasciatevi rubare la
speranza”. Avrei voluto essere più efficiente nell’aiutarvi a
risolvere i vari problemi; spero di essere riuscito, almeno in parte,
a rafforzare la vostra speranza umana e cristiana. Avanti con
fiducia, nella forza dello Spirito Santo.
Un
pensiero speciale ai miei familiari e a tutti gli amici e le amiche,
che mi hanno accompagnato e mi accompagnano con la loro fedeltà, la
loro comprensione e preghiera. L’opera che il Padre ha iniziato in
noi non viene demolita da questo trasferimento; anzi, misteriosamente
e realmente, viene rafforzata. Avanza in un modo che in seguito
capiremo sempre meglio. Fidiamoci del Signore e del suo Spirito.
Fidiamoci di Maria, Madre della Fiducia.
E
a te, cara diocesi di Trapani, cosa posso dire? Ti ho scritto un
saluto in cui ti ho aperto il cuore. Sono certo che non solo ci
comprenderemo, ma anche ci aiuteremo nel perseguire la giustizia e la
pace, la gioia e la santità. Mando un saluto particolare a tutti i
confratelli Vescovi della Metropolia e della Regione, chiedendo loro
di accogliermi così come sono.
Oggi
consegno un fiore profumato a Maria, Madonna della Luce, che qui
veneriamo nell’antica chiesa dell’Assunta. Le ricorderà tutti i
figli della Sicilia, specie quelli della mia nuova diocesi: quelli
che sono nell’isola e quelli che ne sono usciti per salute o
studio, lavoro o vocazioni speciali. Da Maria attendiamo il profumo
della zagara come anticipo del “profumo incancellabile di Cristo”.
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Pietro Maria Fragnelli