Palagiano
- Gli investigatori che indagano sul triplice, efferato omicidio di
lunedi' sera a Palagiano, in provincia di Taranto, nel quale ha
trovato la morte un bambino di due anni e mezzo, stanno studiano a
fondo la scena del crimine e in particolare stanno analizzando il
percorso a ritroso della vettura a bordo della quale si trovavano
Cosimo Orlando, 43 anni, pregiudicato, la sua compagna Maria Carla
Fornari, 30 e il piccolo figlio di quest'ultima. Come noto, altri due
ragazzini, di 6 e 7 anni, anche loro figli della donna, sono rimasti
illesi.
Vengono
esaminate le immagini degli impianti di videosorveglianza lungo le
strade attraversate dall'automobile prima di arrivare allo svincolo
della statale 106 nei pressi della cittadina jonica. Non casuale
viene ritenuta la scelta di mettere in atto il disegno criminoso
fuori citta' dove ci sono meno telecamere. Orlando si stava recando
al carcere di Taranto dove rientrava ogni sera in quanto detenuto
sottoposto a regime di semiliberta'. Alla guida c'era la sua
compagna. La piccola vittima era in braccio all'uomo sul sedile del
passeggero.
Di
fondamentale importanza vengono considerati anche i rilievi tecnici
sull'automobile. In campo ci sono anche investigatori provenienti da
Roma. Il delitto e' stato consumato in circa 300 metri di strada.
L'agguato e' stato pianificato in ogni dettaglio con un'azione di
fuoco molto potente. Si e' saputo, inoltre, che l'uomo e' stato
trovato dai primi soccorritori riverso per terra, segno di un estremo
tentativo di fuga o di reazione. Intanto gli inquirenti hanno
effettuato diverse perquisizioni.
Fonte: LiberoQuotidiano.it