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sabato 12 aprile 2014

FINALE NAZIONALE DEL CONCORSO MARCE DELLA PASSIONE DI MOTTOLA.


È il giorno della premiazione. Sabato 12 aprile alle 19.30 la chiesa Madre Santa Maria Assunta di Mottola ospita il momento conclusivo della dodicesima edizione del Concorso Nazionale per Marce Inedite della Passione “Città di Mottola”, organizzato dalla locale Confraternita del Santissimo Sacramento e Rosario, con il patrocinio di Comune, Regione e GAL “Luoghi del Mito”.
Nell’occasione saranno valutate le cinque marce già selezionate per la finale da un’apposita giuria di esperti. Al concorso hanno partecipato musicisti provenienti da Piemonte, Lazio, Umbria, Sicilia, Calabria e Puglia e, soltanto cinque, hanno avuto accesso alla finale.
Unico nel suo genere in tutta Italia, il concorso nasce per incentivare la composizione di nuove marce per la Settimana Santa e suscita un grande interesse nel mondo accademico musicale. In una realtà come la Puglia, poi, assume un valore particolare, dal momento che questi brani rappresentano a tutti gli effetti una forma culturale musicale. Non solo storia perché l’evento guarda lontano: in questi anni, infatti, ha dimostrato che quella delle marce funebri è una tradizione che sa rinnovarsi, come dimostrato dai tanti giovani partecipanti.

Come da programma, l’evento si svolge la sera della vigilia delle Palme e vanta un legame forte con i riti della Settimana Santa. Durante il “Concerto della Passione” verranno eseguite le cinque marce finaliste del concorso, con esecuzione a cura dello storico Gran Concerto Bandistico “Città di Mottola”, diretto dal Maestro Rocco Pellegrino. A presentare la serata saranno Maria Sportelli e Rita Colucci. I premiati saranno tre: al primo classificato andrà il “Trofeo Città di Mottola” e la somma di 1.200 euro. Secondo e terzo porteranno a casa una targa e, rispettivamente, 400 e 200 euro. Tutti i riconoscimenti sono a carico dell’amministrazione comunale.
La manifestazione, che non persegue scopi di lucro, ha ricevuto nel 2012 una medaglia dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.