La
rigenerazione urbana nasce, come sappiamo con l’obiettivo di
riqualificare parti di territorio contraddistinte da carenze
infrastrutturali e problematiche di disagio socio-economico,
generalmente accompagnate da degrado fisico dei luoghi, in relazione
al tempo stesso con il resto della città.
Infatti,
e cito testualmente il comma 2 dell’art. 1 della legge 21 del 2008:
“I principali ambiti d’intervento sono i contesti urbani
periferici e marginali interessati da carenza di attrezzature e
servizi, degrado degli edifici e degli spazi aperti e processi di
esclusione sociale, ivi compresi i contesti urbani storici
interessati da degrado del patrimonio edilizio e degli spazi pubblici
e da disagio sociale; i contesti urbani storici interessati da
processi di sostituzione sociale e fenomeni di terziarizzazione; le
aree dismesse, parzialmente utilizzate e degradate”.
E’
del tutto evidente che questo nuovo modo di pensare, o meglio di
ripensare l’urbanistica, rappresenta uno strumento programmatorio e
di pianificazione complesso e di non facile realizzazione, ma è
altrettanto vero che esso rappresenta non solo un alternativa valida
ed efficace alla tradizionale impostazione della programmazione
edilizia, tutta fondata sull’espansione e quindi sul consumo di
territorio, rappresenta anche una sfida affascinante per la classe
dirigente politica, professionale ed imprenditoriale di questo paese.
La
legge regionale n. 21\2008 “Norme sulla rigenerazione urbana”
considera come principali ambiti di intervento:
- I contesti urbani periferici;
- I contesti urbani storici;
- I contesti urbani caratterizzati da emergenze socio-economiche ed ambientali;
Gli
strumenti di intervento che vengono utilizzati a tal fine sono
rappresentati dai “programmi integrati di rigenerazione urbana”,
con la partecipazione attiva degli abitanti dell’area ed il
coinvolgimento di soggetti pubblici e privati interessati, ed hanno,
come tutti sappiamo, il valore di Piani esecutivi secondo la legge
urbanistica regionale.
I
programmi integrati di rigenerazione urbana hanno l’obiettivo di
riqualificare parti di territorio mediante interventi organici di
interesse pubblico, capaci di legare tra loro problematiche diverse,
afferenti alle politiche abitative, urbanistiche, ambientali,
culturali, socio-sanitarie, occupazionali, formative e di sviluppo, e
riguardano:
- Il recupero, la ristrutturazione edilizia ed urbanistica di immobili destinati o da destinare alla residenza residenziale sociale;
- La realizzazione, manutenzione o adeguamento delle urbanizzazioni primarie e secondarie;
- L’eliminazione delle barriere architettoniche ed altri interventi atti a garantire la fruibilità di edifici e spazi pubblici da parte di tutti gli abitanti;
- Il miglioramento della dotazione, accessibilità e funzionalità dei servizi socio-assistenziali;
- Il sostegno all’istruzione, alla formazione professionale ed all’occupazione;
- La rigenerazione ecologica degli insediamenti finalizzata al risparmio delle risorse;
- La conservazione, restauro e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici;
- Il recupero e riuso del patrimonio edilizio esistente per favorire l’insediamento di attività turistico-ricettive.
Fino
all’entrata in vigore della legge regionale n. 21 del 2008, la
programmazione urbanistica poteva avvenire solo a seguito
dell’approvazione del Documento Programmatico Preliminare del PUG;
uno delle novità di questa legge, importante e fondamentale per noi,
è rappresentata dalla possibilità data ai Comuni, sprovvisti di PUG
e quindi anche il nostro, di poter programmare la riqualificazione di
parti del territorio, attraverso la cd. rigenerazione urbana.
Va
detto che per i programmi di rigenerazione urbana la Regione Puglia,
che in questo settore grazie anche e soprattutto per l’opera
infaticabile ed esemplare dell’assessore regionale dott.ssa Angela
Barbanente si sta dimostrando regione all’avanguardia d’Italia
–vero è che la legge regionale 21 del 2008 è diventata
paradigma per altre regioni e soprattutto ha ricevuto l’attenzione
ammirata di parecchie università, in primis quella prestigiosa di
Venezia-, aveva previsto specifici strumenti di sostegno economico,
definendo un asse prioritario nella programmazione 2007-2013;
Nell’asse VII del Programma Operativo FESR approvato dalla Giunta
Regionale il 12 febbraio 2008, infatti, gli obiettivi della politica
di coesione in tema di aree urbane furono articolate in due diversi
obiettivi operativi, relativi a:
a)
Rigenerazione urbana attraverso piani integrati di sviluppo urbano
caratterizzati da azioni volte alla sostenibilità ambientale e, in
particolare, alla riqualificazione della città esistente ed al
contenimento dell’espansione urbana, destinati alle città medie od
alle grandi città;
b)
Alla rigenerazione territoriale attraverso piani integrati di
sviluppo territoriale volti al rafforzamento, riqualificazione,
razionalizzazione e, dove necessario, disegno delle reti funzionali e
delle trame di relazioni che connettono i sistemi di centri urbani
minori con particolare riguardo a quelli fortemente connessi o con
elevato potenziale di connessione dal punto di vista naturalistico e
storico-culturale.
Possiamo
affermare che abbiamo perso una grande, oserei dire grandissima
occasione per ridefinire la “mission” del nostro territorio; una
grande e di nuova grandissima occasione per utilizzare risorse
comunitarie (tema caldo e contingente, oltre che attualissimo) per
modellare in una nuova ottica e prospettiva il nostro territorio.
Quindi,
questo strumento, che noi intendiamo approvare in temi relativamente
brevi, oltre a rappresentare una valida alternativa alla
programmazione di tipo “tradizionale”, deve costituire un
altrettanto valido strumento per poter partecipare, validamente, ai
bandi regionali per l’utilizzo di risorse comunitarie, che come
sappiamo tutti, vista la carenza di risorse proprie, diventa l’unico
ancoraggio certo, dal punto di vista economico, per poter immaginare
una nuova narrazione del territorio.
Noi
stavolta ci siamo!
Per
cui, l’approvazione del piano comunale di rigenerazione urbana
diventa essenziale anche per aumentare le nostre possibilità di
partecipare con successo alla nuova programmazione dei fondi
comunitari, relative alle annualità 2014-2020 che, come tutti
sappiamo, vedranno il nostro territorio tra le regioni ricadenti
nell’Obiettivo 1 dell’Europa.
In
ultima analisi, e prima di passare parole agli altri relatori oltre
che agli eventuali ed auspicabili interventi del pubblico presente mi
preme sottolineare alcuni aspetti di carattere
politico\amministrativo:
in
primis alla base dei programmi vi sono tre parole chiave che
rincorrono in tutte le azioni regionali in materia, ovvero:
- Integrazione;
- Sostenibilità ambientale;
- Partecipazione degli abitanti.
La
rigenerazione è intesa, dalla legge regionale, come un intervento
che coinvolge non solo gli aspetti fisici e strutturali, ma anche
quelli sociali ed economici relativi al degrado urbano, per questo
non si parla di riqualificazione, o solo di riqualificazione, ma
anche e soprattutto di rigenerazione.
Una
differenza non solo lessicale, ma che riguarda aspetti sostanziali di
interpretazione della legge e quindi della sua pratica applicazione.
Pienamente
consapevole dell’intreccio fra degrado fisico e disagio sociale, la
rigenerazione urbana va orientata al perseguimento degli obiettivi di
sostenibilità ambientale mediante il contenimento del consumo di
suolo e la rigenerazione ecologica degli insediamenti.
Deve
essere considerata anche una forma d’intervento tesa a rispondere
alla domanda abitativa superando le logiche della mera offerta
quantitativa (ormai superata) e ponendosi l’obiettivo ambizioso di
migliorare le condizioni di vita dei nostri concittadini.
Fondamentale
in questo scenario il ruolo del Comune, e noi abbiamo tutto
l’interesse, e consentitemi di dire la voglia di giocare il nostro
ruolo da protagonisti, in una generale simbiosi con gli operatori
pubblici e privati e soprattutto con il coinvolgimento dal basso
della cittadinanza, come dimostrazione che le buone prassi
amministrative non solo non rallentano i processi decisionali ma, al
contrario possono contribuire in modo efficace a migliorare le
perfomance amministrative.
Grazie.
Mottola
30/05/2014
Il
vicesindaco con delega all’urbanistica
Dott.
Franco Gentile
Fonte: SEL Mottola.