Castellaneta
- Presso l’istituto Mauro Perrone di Castellaneta, la Cia
Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto ha organizzato il
convegno dibattito “Pac, Psr e OP la nuova frontiera delle
politiche agricole in Puglia”.
Dopo
i saluti di Vito Rubino (direttore della Cia Confederazione
Italiana Agricoltori di Taranto) e di Vincenzo
Calabrese (dirigente scolastico dell’Istituto Mauro Perrone di
Castellaneta), sono intervenuti Eleonora Bandello(Cia
Castellaneta) e Nicola Laricchia (responsabile
associazionismo e tutela qualità dell’assessorato alle risorse
agroalimentari della Regione Puglia); le conclusioni sono state
di Fabrizio Nardoni (assessore alle risorse agroalimentari
della Regione Puglia).
Nel
corso degli interventi è emerso che, la nuova PAC individua
rilevanti due anni: il 2013 e il 2014; la posizione dell’azienda in
questi due anni è fondamentale per decidere se e come l’azienda
entra nella nuova PAC 2015. Tutte le aziende con importi inferiori ad
€ 250,00 non percepiranno l’aiuto per gli anni 2015 e 2016; per
l’anno 2017 non percepiranno l’aiuto tutte le aziende con importi
inferiori ad € 300,00. Altra novità importante nella nuova PAC
2015 vengono considerate ammissibili tutte le superfici, ad
esclusione di quelle boschive; quindi le superfici vitate, frutticole
ed orticole finalmente rientrano. Inoltre dal convegno è emersa la
necessità di una maggiore collaborazione fra produttori per essere
più competitivi sui mercati, un associazionismo necessario da
concretizzarsi con la costituzione delle OP (organizzazioni di
produttori) per superare questo periodo di difficoltà e tornare a
crescere. Nel corso del convegno è emerso che l’aggregazione tra
produttori manca soprattutto in provincia di Taranto, in Puglia ci
sono 34 associazioni, molte delle quali in provincia di Foggia, e
soltanto due in provincia di Taranto, ma le cose stanno iniziando a
cambiare; devono cambiare perché per gli agricoltori
l’associazionismo è ormai una necessità, uno strumento in più
per avere un maggiore potere contrattuale. Alcuni degli ultimi
indennizzi, come quelli sull’embargo russo sono stati dati solo
alle aziende che fanno parte di una OP – ha spiegato l’assessore
Nardoni – A causa della mancanza di associazioni di produttori ad
esempio gli agrumi di Palagiano e Massafra, dopo la raccolta vanno
conferiti ad una OP di Salerno, che li convoglia in Germania per poi
farli arrivare in Russia. Un altro problema è il prezzo dell’uva
che se i produttori fossero associati avrebbero un maggiore potere
contrattuale. Non è finita perché la qualità dei prodotti della
provincia di Taranto dovrebbe essere garantita da un marchio che ne
tuteli il prodotto per competere sui mercati. L’auspicio è quello
che con le risorse del nuovo PSR le aziende riusciranno ad
intraprendere la strada della commercializzazione.
Fonte: CIA Taranto.