LATERZA
(TA). "Tracce di memoria": è stato questo il tema del
seminario, organizzato dal Gal "Luoghi del Mito", nel
Palazzo Marchesale, per illustrare i risultati del progetto
transnazionale, denominato "Pugliesi nel mondo".
E'
stato elaborato dai diciannove Gal pugliesi, con capofila il Gal
Meridaunia, in collaborazione con l'Ufficio Pugliesi nel mondo -
Assessorato regionale al Welfare ed il consiglio Generale dei
Pugliesi nel mondo. Scopo dell'iniziativa, recuperare e salvaguardare
la dimensione storica, ma a anche quella culturale e sociale del
fenomeno migratorio, che ha segnato lo sviluppo e la crescita dei
territori rurali della Puglia.
Nella
sala "Cavallerizza", l'altra sera, a Laterza, a parlare
dell'esperienza dei nostri emigrati all'estero, sono intervenuti
Aurora Cerioni e Feliciana Punzi per il Gal "Luoghi del mito".
A fare gli onori di casa, il sindaco Gianfranco Lopane, che ha
evidenziato come ‹‹lo studio del fenomeno migratorio dei pugliesi
sia funzionale non solo ad acquisire la consapevolezza
dell'importanza delle nostre radici, quale patrimonio da preservare,
ma anche ad individuare soluzioni per quella che è, oggi,
l'emigrazione in Italia››.
In
sala, anche Deborah Giorgi, titolare dell'agenzia Sirio Marketing e
Comunicazione di Taranto, che, sotto la regia di Simona Giorgi, ha
realizzato un docufilm dettagliato sull'emigrazione dei cittadini del
territorio del Gal "Luoghi del Mito", intitolato "Tracce
di memoria". Un documento che, attraverso testimonianze ed
interviste, ben riesce a sensibilizzare l'opinione pubblica sui
flussi migratori dei pugliesi, mettendo in moto dinamiche finalizzate
a fortificare contatti e legami con i pugliesi all'estero. Insomma,
una sorta di ponte storico, oltre che culturale, tra la Puglia ed i
suoi connazionali emigrati.
Tra
gli altri risultati del Gal, nell'ambito dello stesso progetto, anche
un lavoro di ricerca storica, realizzato dalla giornalista Maria
Florenzio, che ha anche moderato la serata: al setaccio, foto,
lettere private, richieste di rimpatrio, documenti delle Compagnie di
Navigazione, atti di chiamata inoltrati da chi era già all'estero a
favore della famiglia d'origine, domande di passaporto per
espatriare, corrispondenze cartacee tra Consolati e Regno d'Italia,
tra Questure e Comuni.
Il
materiale recuperato è servito non solo a ricostruire le varie fasi
dell'emigrazione pugliese, individuandone le cause e le mete di
destinazione, ma anche a far emergere numerose questioni sociali: la
difficoltà di adattamento dei nostri connazionali dovuta alla non
conoscenza della lingua del paese di destinazione; lo sfruttamento
dei minorenni, soprattutto nelle vetrerie francesi e quello delle
donne, in Inghilterra, dove dilagava la corruzione; la speculazione
attuata da falsi banchieri, in Australia.
Senza
dimenticare, poi, alcune tragedie, come quella avvenuta nelle miniere
di Marcinelle, in Belgio, nell'agosto del 1956, in cui perse la vita
anche il laertino Vito Domenico Larizza.
A
fornire il materiale utile alla ricerca, hanno contribuito: Giovanni
Sannelli e Giacinto Casciano (Cooperativa Lavoro e Progresso -
Laterza); Maria Carmela Bonelli (storico locale di Ginosa); Michele
Galante (generale dell'Aeronautica Militare, appassionato di Storia
locale - Ginosa); per Castellaneta, Antonio Ludovico (responsabile
Centro Studi Fondazione Rodolfo Valentino), Michele Esposito
(responsabile Archivio Comunale) e Maria Rosaria De Vincenzo
(insegnante del "Flacco"); Maria Carmela Barbitta
(responsabile Archivio Comunale di Palagianello); per Mottola, Diana
De Carlo, Domenico Rotolo (Ufficiale di Marina, già Capo Sezione
Archivio Storico Marina Militare, Tutor Grande Guerra), Pasquale
Modugno (esperto in Politiche Migratorie del Comune), Aurora Cerioni
e Cosimo De Pace.