NOCI
(BARI) – “Si conferma tappa importante, fondamentale,
insostituibile del percorso formativo dei nostri ragazzi, il teatro
greco di Siracusa con le sue rappresentazioni del dramma
antico”(prof. Giuseppe Morea).
Tra una folla oceanica di giovani,
abbiamo tributato una vera e propria ovazione alla “Medea” di
Seneca, diretta da Paolo Magelli. Un’opera finora mai messa in
scena al teatro greco. Molto apprezzate le interpretazioni di
Valentina Banci nel ruolo di Medea, di Filippo Dini in quello di
Giasone e poi, ancora, di Daniele Griggio che ha vestito i panni di
Creonte, di Francesca Benedetti, ovvero la nutrice, e di Diego
Florio, il messaggero. Una tragedia di grande attualità, un’opera
che ripropone situazioni con le quali conviviamo oggi. Un testo
moderno che presenta non una maga cattiva ma una donna coraggiosa,
una novella Ulisse che ha aperto le vie del mare, una donna impazzita
d’amore e ferita a morte dall’abbandono di Giasone.
Ad
accogliere gli spettatori una distesa bianca creata da Ezio
Toffolutti, che ha firmato anche i costumi. Per quanto riguarda
invece il testo, Magelli ha arricchito la traduzione di Giusto Picone
con un brano del drammaturgo e poeta tedesco Heiner Müller
delineando “una creatura martoriata dentro la quale inizia una
guerra tra due io, quello lunare che la spinge alla riflessione e
alle contemplazione dell’anima e quello solare che le impone la
distruzione di tutto”. A sottolineare e a rendere ancora più
intensi i momenti della messinscena le musiche realizzate da Arturo
Annecchino.
Dagli
anni Novanta si rinnova per noi del Da Vinci-Galilei l’appuntamento
con il passato; delle 51 edizioni, molte ci hanno visti spettatori.
Veniamo ad attingere una parte del nostro essere; e la coralità del
pathos, la vibrazione all’unisono, ci conforta nella certezza che
l’arte rimane la riserva inesauribile persino nei momenti
apparentemente prosciugati di ogni riserva.
Le
classi terze del Liceo Scientifico e delle Scienze Umane “Da
Vinci-Galilei”