NOCI
(BARI) - Applausi silenzio e note...questo accoglie i ragazzi
delle classi terze del Liceo Scientifico e delle Scienze Umane
nell'incipit della tragedia le "Supplici" di Eschilo al
teatro greco di Siracusa, che per la seconda volta li ha ospitati.
La regia di Moni Ovadia, i costumi di Elisa Savi, le scene di
Gianni Carlucci, la scenografia di Dario La Ferla sono riusciti a
realizzare una rappresentazione intrisa del valore dell'accoglienza,
della democrazia e del rispetto della libertà e dell'autonomia della
donna contro la sopraffazione maschile, temi di una
impressionante attualità. Cinquanta donne, costrette a sposarsi,
decidono di fuggire dal loro paese di origine, l'Egitto, chiedendo
asilo a Pelasgo re di Argo ,interpretato dallo stesso regista.
Il prologo é abilmente decantato in un immediato vernacolo
siciliano da un "canta storie", che si rivelerà essere,
alla fine della rappresentazione, Eschilo. Il dialetto é ripreso in
tutta la rappresentazione, accompagnato da espressioni in greco
moderno e in italiano. Musiche e danze, un connubio perfetto di
tradizioni tribali e siciliane, si sostituiscono alle parole
nel comunicare pathos, trasmesso anche dalla scenografia di grande
impatto, nonostante la sua semplicità. Quest'opera ci parla
dell'importanza della libertà e dell'accoglienza perché citando
Ovadia " non c’è libertà se non si può accogliere e non c’è
accoglienza senza libertà”.
Classi
terze Liceo Scientifico-Scienze Umane
IIS
“Da Vinci – Galilei”