MOTTOLA:
Quest’anno, niente presepi, niente luminarie e filodiffusione
sonora nel centro storico “Schiavonia”. Tutta colpa del
“Mottolese, che è il peggior nemico di Mottola”. Dura l’accusa
lanciata dall’associazione "Nativity".
La stessa, che,
dal 2013, si è sempre resa promotrice, in occasione delle festività
natalizie, di diverse iniziative: dalle pastorali e pettole, per
aspettare Santa Cecilia al Percorso dei Presepi, che, con luminarie e
scenografie ad effetto, trasformavano il centro storico in una vera e
propria Betlemme.
"Camminiamo
verso Betlemme": era questo il titolo assegnato al Percorso dei
Presepi. L’iniziativa aveva raggiunto un buon risultato: una
collaborazione con l’associazione "Vivere Betlemme" di
Statte, che, per l’occasione, metteva in esposizione alcune delle
sue opere migliori; il coinvolgimento di una quindicina di cultori
dell’arte presepistica; un apprezzabile numero di visitatori,
cresciuto negli anni, con evidente ricaduta economica sul territorio
e promozione dello stesso. Quella del 2016, sarebbe stata la quarta
edizione. Peccato, però, che non ci sarà.
Intanto,
la responsabilità è dovuta alla scarsa disponibilità dei locali,
messi a disposizione dai cittadini del centro storico: solo alcuni,
mantenendo fede alla parola data, ne hanno garantito la
disponibilità. Così, a fronte dei quindici locali circa degli anni
passati, l’associazione se n’è ritrovata solo cinque. Troppo
pochi per organizzare un Percorso dei Presepi. Di qui, la polemica:
“E, poi, qualcuno si lamenta di avere un centro storico morto. La
colpa è unicamente dei Mottolesi”.
Ma
l’accusa maggiore dall’associazione “Nativity” viene rivolta
all’Amministrazione Comunale. “All’assessore alla Cultura
Annamaria Notaristefano abbiamo spiegato – precisa “Nativity” -
che l‘esiguo numero di locali ci impediva di organizzare un vero e
proprio percorso dei presepi e che, tuttavia, eravamo disposti ad
impegnarci per orientare i nostri sforzi verso un’iniziativa
alternativa, da realizzare durante il Natale, sempre nel centro
storico, a patto, però, che l’Amministrazione ci garantisse un
contributo appropriato e servizi logistici ”.
Nell’ambito
della stessa iniziativa, avrebbero, comunque, trovato posto quei
pochi presepi che sarebbe stato possibile allestire nei locali
disponibili. Ed, invece, “l’Amministrazione è rimasta sorda al
nostro appello – chiosa “Nativity” – contribuendo a mettere
la parola “fine” ad una tradizione ormai radicata. A nostra
disposizione, una somma ridicola, a fronte di contributi onerosi
garantiti negli anni e dei circa 5mila euro di spese preventivati, a
cui, in passato, abbiamo fatto fronte anche noi soci, di tasca
nostra, a volte con l’ausilio di qualche privato”.
L’attacco
di “Nativity” non risparmia neanche la Consulta delle
Associazioni, presieduta da Nino Conserva: “Non dovrebbe, forse,
dare voce alle associazioni e fare i loro interessi, piuttosto che
decidere, senza alcun criterio, a chi spettano o non spettano servizi
comunali?”. E’ vero che, per una dimenticanza, “Nativity”,
per il 2016, non ha presentato la domanda di iscrizione all’albo
comunale delle associazioni. “Ma, in deroga al regolamento, a
fronte di una tradizione condivisa ed apprezzata dalla comunità, e
non solo da quella locale, una soluzione alternativa si sarebbe
potuta trovare”.
Ed,
invece, Mottola, per quest’anno, ha detto “no” ai presepi,
mentre, paradossalmente due presepisti locali sono stati contattati
per esporre a Castellaneta e all’Auchan di Casamassima.