MOTTOLA
(TA). “Vogliamo consegnare un riconoscimento simbolico a chi, in
seno a questa confraternita, senza remore, spinto dalla profonda
fede, che lo lega alla Vergine del Carmelo, si spende, mettendo da
parte affetti, lavoro e tempo libero, non facendo mai mancare la sua
collaborazione incondizionata”.
Con
questa motivazione il priore della Confraternita del Carmine Vito
Greco, a nome dell’intero Direttivo, ha voluto consegnare una
troccola d’argento al confratello Ferdinando D’Onghia.
L’occasione
è stata offerta dal Concerto della Passione, che ha visto la banda
“U. Montanaro”, diretta dal M° Barbara Gigante, eseguire alcune
delle marce, che segnano il mesto e lento procedere dei confratelli
durante la processione dei misteri del sabato santo.
Non
a caso, ad aprire la serata è stata la marcia “A Gravame” di
Domenico Bastia, che, ogni anno, all’alba del sabato santo,
scandisce l’uscita della statua di Cristo Morto dalla parrocchia di
via Mazzini. Per Barbara Gigante, oltre agli omaggi floreali del
Direttivo della Confraternita, anche due targhe, consegnate da
Giovanni Rogante, il patron della Rassegna Internazionale di Pittura,
andata in pensione alla 50^ edizione e dal sindaco Luigi Pinto.
Quest’ultimo,
ha apprezzato l’impegno profuso dai confratelli e le consorelle
durante tutto l’anno. Ha voluto ricordare, poi, l’esperienza
dell’udienza con il Santo Padre: “Il 30 giugno dello scorso anno,
i confratelli portarono in spalla il simulacro della Vergine,
varcando la Porta Santa. Si formò un corteo processionale spontaneo,
a cui volontariamente, in nome di Maria, presero parte molti, che
erano lì, in San Pietro,. E’ stata un’esperienza che Mottola non
dimenticherà”.
Al
padre spirituale don Sario Chiarelli, arciprete della Chiesa Matrice,
il compito di richiamare l’attenzione sul valore dei riti della
settimana santa: “Che non tocchino solo le corde della nostra
emotività, ma anche i nostri cuori”. Un cenno poi, ai lavori in
Chiesa Madre, che potrebbero terminare a settembre. “Mottola riavrà
il suo gioiellone – ha detto – recuperando mille anni della sua
storia”. Infine, l’invito, da parte di don Sario, a non
utilizzare il termine marce della passione, bensì della settimana
santa, “che è morte di Cristo, ma anche resurrezione e, quindi,
vita, rinascita spirituale per il cristiano”.
La
serata si è conclusa con la consegna a Germana Sapio, moglie del
compianto M° Franco Leuzzi, delle partiture, che consentiranno di
eseguire, con qualsiasi strumento, la marcia, scritta proprio da
Leuzzi, “Tomba che chiudi in seno”, in vista del trentennale
della sua composizione, che ricorrerà nel 2018. “L’evento – ha
annunciato il priore Greco – non passerà inosservato”.